Dopo due capitoli, la saga horror di nuova generazione “Underworld” attinge nel proprio passato. Infatti, “La ribellione dei Lycans” di Patrick Tatopoulos, che passa alla regia dopo aver ideato le creature dei precedenti episodi, altro non è che un prequel. Il terzo capitolo, infatti, torna indietro nel tempo per mostrare le origini del conflitto tra gli aristocratici Vampiri, noti come Portatori di morte, ed i barbarici Lycans, stirpe di feroci licantropi.
La saga epico-horror impostasi grazie all’uso delle nuove tecniche digitali e degli incredibili effetti speciali punta ancora quasi tutto su questo aspetto, mentre la storia è meno ricca di particolari ed in sostanza sembra un mix tra le romantiche avventure di cappa e spada e quelle pseudo storiche, nate negli anni Sessanta sulla scia di Spartacus, in salsa digital.
La squadra originale non è quasi cambiata, tranne la protagonista femminile, che comunque non fa parte delle origini. La pellicola s’ispira ai personaggi creati da Kevin Grevioux e Len Wiseman (regista dei primi due) & Danny McBride, mentre la storia è firmata da Wiseman e McBride con Robert Orr e la sceneggiatura dallo stesso McBride, Dirk Blackman & Howard McCain.
Più di mille anni prima, dei fatti narrati nel primo Underworld, nacquero due razze di esseri soprannaturali da un figlio di origine immortale, Alexander Corvinus. I Vampiri, sorti dalla stirpe di Markus, sono diventati degli aristocratici e sofisticati succhiatori di sangue. I Lycans, della stirpe di William, sono delle bestie selvagge, senza nessuna traccia di umanità e un appetito insaziabile per la violenza. I Vampiri hanno preso il controllo della regione, le terre selvagge in quella che ora è l’Ungheria occidentale, grazie alla loro superiorità in intelligenza, potenza ed abilità politiche. Ma anche loro temono i licantropi che, nonostante non siano in grado di organizzarsi e di mostrare grandi doti di raziocinio, possiedono un’immensa forza selvaggia.
Però un’altra anomalia genetica ha spostato nuovamente l’ago della bilancia: un licantropo femmina, prigioniera dei Vampiri, ha dato alla luce un bambino apparentemente umano. Si tratta di Lucian (sempre Michael Sheen, ma irriconoscibile con capelli e barba scura, ed apprezzato nel Frost/Nixon, appena uscito), il primo Lycan, nato schiavo nella dimora del dispotico Viktor (Bill Nighy), potentissimo leader dei Vampiri. Ma a differenza della stirpe di William, questo Lycan è in grado di assumere forma umana o bestiale a proprio piacimento. E perciò Viktor l’ha lasciato in vita e il suo sangue è stato utilizzato per creare una nuova gamma di schiavi, sfruttati dai vampiri come operai e guardie nel corso del giorno e che non si trasformano grazie ai collari lunari appuntiti.
Viktor regna sui suoi schiavi, sulla corte e il suo dominio con pugno di ferro e ama solo due cose: il potere e la bellissima ma indipendente figlia Sonja (Rhona Mitra). Ogni notte, la giovane cavalca con i Portatori di morte, una squadra d’elite di soldati vampiri che protegge il dominio di Viktor contro i licantropi ribelli. Ma, all’insaputa del padre e dei suoi simili, Sonja si è innamorata - ricambiata - di Lucian, ora divenuto un abile maniscalco e fabbricante di armi del castello. La loro relazione deve restare assolutamente segreta, altrimenti sarebbe la fine per entrambi. Naturalmente, vengono scoperti, divisi e… A questo punto, Lucian, che ha già scoperto il modo di togliersi collare, riesce a coalizzare gli altri Lycan e guida la rivolta.
Come dicevamo tanti effetti speciali e poca suspense, anzi assenza totale di emozioni. Peccato, perché gli ingredienti per un discreto passatempo c’erano, anzi ci sono.
Nel cast anche Steven Mckintosh (Tennis), Kevin Grevioux (Raze), David Ashton (Coloman), Elizabeth Hawthorne (Orsova) e Jared Thurner (Xristo).
Nelle sale dal 20 febbraio distribuito da Sony Pictures in 121 copie.
Curiosità:
* Dopo aver pensato all’inizio come location alla Romania, la tradizionale terra dei vampiri, i realizzatori hanno deciso di girare in Nuova Zelanda, una nazione con strutture cinematografiche famose nel mondo grazie alla trilogia del Signore degli anelli. I panorami mozzafiato e le sue foreste lussureggianti hanno fornito uno sfondo perfetto. “La mia prima reazione - ha detto il regista - è stata che la Nuova Zelanda fosse troppo bella. E’ magnifica e troppo verdeggiante, tanto che mi faceva pensare che nulla di malvagio potesse avvenire lì. Ma nel nostro primo viaggio esplorativo, abbiamo visto la Woodhill Forest, che sembra proprio una foresta morta. Quando l’ho scoperta, sapevo che sarebbe stata perfetta”.
* Per la scena finale del combattimento tra clan, in cui gli ostacoli sono enormi e tutti combattono fino alla morte, il regista Tatopoulos ha usato un mix di creature animatronics (la sua specialità prima della regia), attori reali e digitali per riempire il campo di battaglia di licantropi e vampiri, creando una sorta di spettacolo infernale tra le armi superiori dei vampiri e la ferocia innata dei licantropi. Poi ha puntato il tutto sul digitale per migliorare ulteriormente l’effetto.