Quattro supereroi (ma alla fine forse bisogna aggiungerne uno…) e una famiglia allargata per salvare il Pianeta Terra. Sullo sfondo di un vivace mondo retro-futuristico ispirato agli anni ’60 (inizio color pastello e con clima da soap opera) ecco Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Ben Grimm/La Cosa (Ebon Moss-Bachrach) e Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) su Terra 828 e alle prese con un dilemma morale che può avere conseguenze letali per il genere umano.
Il cattivo di turno è una vorace e gigantesca divinità spaziale (Lui non vuole, si nutre…) chiamata Galactus (Ralph Ineson) e annunciata dal suo enigmatico e sensuale Araldo donna, Silver Surfer (Julia Garner) che reclama il nuovo nato della coppia Mister Fantastic/Donna Invisibile per non cancellare la Terra.
Tra navigazioni superluminari e potere cosmico, stelle di neutroni e un parto spaziale (ma la Kirsby non sembra soffrire nella sua tuta aderente), uomini talpa, la legge della leva di Archimede e 37 secondi per decidere il destino del mondo, la famiglia Marvel si comporta assai meglio dell’ultimo e inerte Superman ora sugli schermi senza peraltro lasciare un segno nella storia del Marvel cinematic universe (con questo siamo al 37mo prodotto) in cerca di nuove strade da battere.
Secondo reboot della serie dopo quello, finito malissimo, del 2005 di Tim Story e primo film della fase 6, I Fantastici 4: Gli inizi- diretto da
Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige- bypassa le origini dei supereroi (proprio come il recente Superman) trovando nell’appiglio di un’ospitata in tv dei 4 i pochissimi flashback che rievocano la tempesta cosmica che ne ha alterato il dna dopo un viaggio spaziale.
Troppo poco per affezionarci davvero a queste strane creature dalla doppia vita che finiscono per essere soltanto dei meri esecutori più che dei personaggi a tutto tondo. Con l’ignoto che significa paura e il concetto di unità familiare che viaggia, non troppo spedito, lungo tutto il film.
Qualche sprazzo divertente (il robottino H.e.r.b.i.e., la barba cresciuta sul volto de La Cosa che non può radersi per mancanza di elettricità), un po’ di romanticismo mascherato (la maestra del vecchio quartiere de La Cosa) e una politica annacquata (I Fantastici 4 rispondono al telefono alle chiamate dei governi di tutto il mondo manco fossero al centralino) completano il quadro, non certo esaltante, di questa nuova versione dei Fantastici 4. Non mancano naturalmente le due scene post credits (telefonata la prima, trascurabile al seconda).
In sala dal 23 luglio distribuito da The Walt Disney Company Italia