E’ un orso che proviene da un bosco e decide di attraversare improvvisamente una strada dello Jura (il dipartimento francese della Borgogna famoso per i suoi vini e i suoi laghi) a dare il via a Un crimine imperfetto, scatenato noir alla Coen diretto da Franck Dubosc, l’attore e comico francese noto per il successo di Tutti in piedi (Corro da te era il remake italiano con Favino e la Leone).
Due cadaveri (quelli degli occupanti dell’auto inquadrata ad inizio film) e due milioni di dollari nel bagagliaio. Per Michel (Dubosc) e Cathy (Laure Calamy), una coppia che sta per scoppiare tra difficoltà finanziarie e un figlio forse autistico, è l’occasione della svolta.
Lei, appassionata di libri gialli, convince il marito, proprietario di una fattoria di abeti, che tenersi in malloppo è la soluzione. Ad indagare, durante le feste natalizie, un poliziotto locale (Non esiste il caso, esiste la probabilità dice il sempre bravo Benoit Poelvoorde) con figlia problematica e in cerca di avventure amorose, mentre forse anche in Messico c’è chi è interessato alla vicenda…
Pistole in borsette di lusso e buchi nella parete, miele e cocaina, codici morali e bocche da tenere cucite, e migranti ricerche su internet (come far sparire un cadavere clicca Cathy su Google …), volontà di Dio e un locale per scambisti gestito da Emmanuelle Devos.
Scoppiettante e arguto, il terzo lungometraggio diretto da Dubosc mette in campo una schiera di magnifici attori (lode anche ai comprimari) in un’opera corale e ambientale che intriga e diverte (la falsa testimonianza di Michel e Cathy alla stazione di polizia, con la serata di gang bang come alibi, vale il film).
La storia, solo apparentemente assurda, di come a volte la formica mangi la balena e di come una comunità possa alla fine tenersi stretti segreti e malloppo.
In sala dal 9 ottobre distribuito da Movies Inspired