Il tradimento come stile di vita, la bugia come comandamento. E una domanda: è possibile rimanere fedeli al proprio partner dopo 10 anni di convivenza? Sulla scia della commedia all’italiana anni ’60 e ’70 arriva su Netflix, Gli infedeli, remake nostrano dell’omonimo film francese del 2012 diretto da Emmanuelle Bercot, Fred Cavajé, Alexandre Courtès, Jean Dujardin, Michel Hazanavicius, Eric Lartigau e Gilles Lellouche e interpretato dagli stessi Dujardin e Lellouche con Guillaume Canet.
Diretto da Stefano Mordini e sceneggiato dal regista con Filippo Bologna e Riccardo Scamarcio (qui anche produttore) il film si articola in cinque episodi che mettono alla berlina i vizi del maschio latino in un girotondo di peripezie amorose tra mogli, amanti e fidanzate. Con Scamarcio (al terzo film con Mordini dopo Pericle il nero e Il testimone invisibile) e Valerio Mastandrea impegnati su più fronti e cambiamenti di look.
C’è il marito che confessa alla moglie la propria scappatella (Quanto mi piaceva piacere…) salvo scoprire, dopo divertente discussione ideologica, che ha subito lo stesso trattamento dalla consorte (Valentina Cervi); c’è un dipendente in trasferta lavorativa che tenta in ogni modo di portarsi a letto una donna con esiti infelici; c’è un anonimo e dimesso marito pelato (un sinistro Mastandrea che aggiorna il Manfredi di Vedo nudo) che finge di andare alla partita di basket preferendo invece i club a luci rosse e i buchi nella parete e c’è un ricco cornificatore seriale che fa credere alla moglie (Laura Chiatti) di essere allucinata.
Aperto da un prologo con Massimiliano Gallo e Euridice Axen in burrascosa partenza per le Maldive e chiuso da una cena al maschile con sorpresa finale, il film di Mordini tra stoccate sessiste e citazioni (Se un uomo tradisce, tradisce a metà Julio Iglesias dixit), ribaltamenti di ruolo e matasse di narcisismo da sbrogliare, è agile e leggero (durata 85’), senza troppe pretese e ben interpretato da un cast affiatato.
Certo, chi si aspettasse originalità e invenzioni rimarrebbe deluso. Ma in tempi di magra cinematografica come questi, per una serata estiva di cinema casalingo all’insegna del sorriso ci si può accontentare.
Su Netflix dal 15 luglio