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mercoledì 25 ottobre 2006
di José de Arcangelo
Fascisti su Marte
Approda nelle sale italiane dopo la presentazione al “RomaCinemaFest” il film satirico di Guzzanti
Passato come un lampo alla "Festa del Cinema di Roma" nella sezione Extra, arriva ora nelle sale la commedia satirica “retrofuturista sul rivisionismo storico” di Corrado Guzzanti (regia sua e di Igor Skofic) che fa ben uso del linguaggio della propaganda fascista (e non solo) e ispirata soprattutto ai cinegiornali Luce di allora. Nato all’interno del programma televisivo di Raitre "Il caso Scafroglia" (del 2002), il film prende spunto dallo sketch originale per diventare una sorta di minifiction in capitoli dove trovano posto

Passato come un lampo alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Extra, arriva ora nelle sale la commedia satirica “retrofuturista sul rivisionismo storico” di Corrado Guzzanti (con la regia sua e di Igor Skofic) che fa ben uso del linguaggio della propaganda fascista (e non solo) e ispirata soprattutto ai cinegiornali Luce di allora.
Nato all’interno del programma televisivo di Raitre Il caso Scafroglia (regia di Igor Skofic, 2002), il film prende spunto dallo sketch originale per diventare una sorta di minifiction in capitoli - o puntate che dir si voglia - dove trovano posto una miriade di riferimenti e citazioni di ogni genere. Non solo i cinegiornali quindi, ma anche il cinema, la musica (e le canzoni d’epoca), le ideologie (inclusi pregiudizi e luoghi comuni) e persino i cartoni animati.

Certo, probabilmente i più giovani e i meno informati non potranno godersi alcuni riferimenti e quindi potrebbero perdere il gusto di alcune battute e scenette, mai gratuite né banali come potrebbero sembrare ad un primo sguardo, casomai surreali e/o grottesche.
Non mancano ovviamente i rimandi all’attualità, soprattutto italiana, e ci fanno capire che gli ultimi anni forse non sono stati così luminosi come qualcuno ci voleva far credere.
Infatti il film nasce dopo la fine del breve programma (oscurato?) che l’ospitava, quando Guzzanti - stimolato dall’entusiasmo dei fan rimasti orfani di una storia lasciata a metà - decide di fare delle nuove riprese, sempre con l’appoggio del produttore Valerio Terenzio e pensando ad un lungometraggio destinato a tivù e home-video.

Ma al progetto si unisce poi Domenico Procacci della Fandango che decide di trasformarlo in un film per il grande schermo. Fascisti su Marte è quindi un progetto che va avanti per quasi quattro anni prima di avere una versione definitiva. Infatti, nel settembre 2003 è stata presentata una versione di 43 minuti al Festival di Venezia con notevole sucesso. Però il risultato finale è il film che possiamo vedere oggi, a cui sono stati aggiunti, un prologo e un epilogo sempre in sintonia con lo stile visionario dell’originale e a metà strada tra i vecchi cari episodi cinematografici di Flash Gordon e il (falso) documentario storico, in rigoroso bianco e nero (virato e “invecchiato” a dovere).

La trama si sviluppa come una serie di cinegiornali del ventennio, miracolosamente sottratti alla censura dall’imperante storiografia marxista, e riportano alla luce una vicenda che rende onore e lustro all’era mussoliniana, nonché all’Italia tutta. La conquista e la successiva colonizzazione del pianeta Marte per mano di un’indomita squadra fascista nel lontano anno 1939.
Privi di scafandri, respiratori ed altri inutili orpelli moderni, i fascisti - armati soltanto di volontà littoria e di imperativi categorici - proseguono tenacemente nell’impresa di dare a Roma e al suo duce un nuovo e prestigioso ‘posto al sole’.

Nel cast, accanto a Corrado Guzzanti, Lillo Petrolo (senza Greg), Andrea Blarzino, Andrea Salerno, Irene Ferri, Caterina Guzzanti, Marco Marzocca e, udite, udite, anche la partecipazione dello scrittore, giornalista e sceneggiatore Andrea Purgatori.

Nelle sale dal 27 ottobre distribuito da Fandango in 50 copie.


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Foto Ufficio Stampa Fandango

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