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giovedì 17 ottobre 2019
di Claudio Fontanini
MOTHERLESS BROOKLYN
Edward Norton detective malato nella New York degli anni ’50
Un detective solitario afflitto dalla sindrome di Tourette, la New York degli anni ’50, un’intrigata storia di speculazioni immobiliari e ricatti familiari. Seconda regia di Edward Norton (la prima, Tentazioni d’amore, è del 2000) Motherless Brooklyn- I segreti di una città ha aperto oggi la selezione ufficiale della XIV edizione della Festa del cinema di Roma
Un detective solitario afflitto dalla sindrome di Tourette, la New York degli anni ’50, un’intrigata storia di speculazioni immobiliari e ricatti familiari. Seconda regia di Edward Norton (la prima, Tentazioni d’amore, è del 2000) Motherless Brooklyn- I segreti di una città ha aperto oggi la selezione ufficiale della XIV edizione della Festa del cinema di Roma

Tratto dall’omonimo libro di Jonathan Lethem (tradotto in italiano Testadipazzo) il film di Norton, che oltre a dirigere produce e si ritaglia su misura il ruolo da protagonista, è un noir dall’epica tipicamente americana che spazia tra i fumosi locali jazz di Harlem e i bassifondi di Brooklyn. In mezzo pedinamenti e indagini, prove occultate e documenti compromettenti in 144’ dall’esito discontinuo. 

Si comincia con l’omicidio di Frank Minna (Bruce Willis), investigatore, mentore ed unico amico del protagonista. 
Armato di pochi indizi e dell’ingegno della propria mente ossessiva (è capace di ricordare con precisione assoluta ogni cosa vista o ascoltata), Lionel Essrog (un ottimo Edward Norton) inizia un’indagine personale che porterà alla luce tutto il marcio della corruzione politica cittadina. 

Perché alle spalle del nuovo sindaco appena eletto si muove nell’ombra un potente assessore corrotto (Alec Baldwin) che nel nome di espropri a favore della pubblica utilità intende costruire nuove abitazioni e quartieri senza latino americani. 
Tra affari e ideali (Azione ed impresa sono il motore della città, non la conoscenza), autorità municipale e potere assoluto  (Io precedo la legge dice Baldwin), un fratello utopista che sogna una nuova centrale elettrica (Willem Dafoe), una storia d’amore improbabile e telefonata  e un cappello che forse nasconde la chiave del mistero, Edward Norton convince più come attore che come sceneggiatore e regista. 

Confuso nella prima parte, condito da sequenze ironiche dovute ai suoni e alle parole disarticolate emesse dal detective (E’ come vivere con un anarchico dentro) e allungato a dismisura senza peraltro coinvolgere lo spettatore privato del pathos necessario, Motherless Brooklyn offre il meglio nella lussuosa confezione

Luci scintillanti (lode alla fotografia di Dick Pope), colonna sonora da urlo (musiche di Daniel Pemberton con Wynton Marsalis alla tromba) e un’accurata ricostruzione d’epoca (costumi di Amy Roth) regalano al film una magnifica cornice alla quale mancano però il quadro, la pennellata d’autore. E così, alla fine, ci si ritrova più annoiati che convinti. 

In sala dal 7 novembre distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia  

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http://www.warnerbros.it

 
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