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lunedì 4 febbraio 2019
di Claudio Fontanini
IL CORRIERE-THE MULE
Clint Eastwood torna dietro e davanti la macchina da presa in questo road movie crepuscolare
Inizia e finisce in mezzo ai fiori Il corriere (The mule), il nuovo film di Clint Eastwood e il primo dai tempi di Gran Torino (2009) con il premio Oscar impegnato nella duplice veste di attore e regista. Ispirato ad un articolo del New York Times di Sam Dolnick sulla storia vera di Leo Sharp, Il corriere mette al centro del racconto i sensi di colpa e la voglia di riscatto familiare di un arzillo vecchietto
Inizia e finisce in mezzo ai fiori Il corriere (The mule), il nuovo film di Clint Eastwood e il primo dai tempi di Gran Torino (2009) con il premio Oscar impegnato nella duplice veste di attore e regista. Ispirato ad un articolo del New York Times di Sam Dolnick sulla storia vera di Leo Sharp- un ottantenne che lavorò negli anni ’90 per il cartello di Sinaloa- Il corriere mette al centro del racconto i sensi di colpa e la voglia di riscatto familiare di un arzillo vecchietto rimasto improvvisamente al verde e disposto a mettersi a disposizione come autista di un’organizzazione di trafficanti. 

Concentrato da sempre sulla sua passione- la coltivazione e la vendita dei fiori- Earl Stone (un gigantesco e commovente Clint Eastwood) viene travolto dall’avanzata di internet (adesso i gigli si ordinano on line) e si vede pignorare la sua attività. La famiglia è lontana (nei panni di Iris, una delle figlie con la quale il protagonista non parla da due anni, c’è Alison Eastwood, la vera figlia dell’attore e in quelli della moglie malata una grande Dianne Wiest) e recuperare il tempo perduto sembra impresa impossibile. 

Bisogna onorare il matrimonio della nipote (l’unica che ancora lo vede volentieri) ma i soldi mancano ed ecco un nuovo lavoro all’orizzonte anche se quell’elegante vecchietto non è mai stato un tipo da piano B. C’è da guidare il vecchio furgone (che poi diventerà un fiammante pick up nero) attraverso il Missouri e trasportare misteriosi valigioni dei quali non deve conoscere il contenuto. 

La casuale scoperta  che si tratta di droga non scoraggia il nonnetto che si dimostra anzi preciso ed efficiente nonostante usi strade secondarie mentre guida cantando i suoi brani preferiti. Tanto da farsi ricevere dal boss del cartello (Andy Garcia) nella propria villa e vedersi offrire un’ultima corsa con un carico da due milioni di dollari. Ma l’assunzione delle proprie responsabilità bussa prepotente alla porta della coscienza e un agente della DEA appena trasferito a Chicago (Bradley Cooper) è ormai sulle sue tracce…

Scritto da Nick Schenk (lo stesso di Gran Torino) questo Earl vorrebbe essere l’altra faccia della medaglia del Walt Kowalski di quel capolavoro col quale personalmente avremmo voluto che Eastwood chiudesse la sua memorabile carriera di attore. 

Patriota e veterano della seconda guerra mondiale, conservatore e razzista (Davvero i negri ora si chiamano neri? chiede stupito ad una coppia di colore che incontra sulla strada), il protagonista de Il corriere  incarna alla perfezione gli ideali dell’Eastwood pro Donald Trump. E così questa nuova doppia performance artistica di Eastwood si lascia ricordare più per l’interpretazione - aderente e magnetica-  che per l’andamento di un film troppo meccanico e che scivola pericolosamente nella seconda parte nella retorica sentimentale e nella giustificazione della colpa (anche se la dichiarazione a sorpresa in aula del sottofinale vorrebbe far credere il contrario). 

Tra panini al maiale del Midwest e lesbiche in moto, dichiarazioni d’amore in punto di morte e buone azioni (coi soldi sporchi Earl riapre il malandato ritrovo per veterani), festini a luci rosse e punzecchiate generazionali (Non sapete aprire nemmeno una lattina senza internet oggi…) Il corriere è un road movie crepuscolare sulle seconde possibilità offerte dalla vita e sul sacrificio personale di un uomo che poteva comprare tutto tranne il tempo. 
Con questo Robin Hood in cerca di perdono, assalito dai rimpianti e moralmente al collasso che sulla pelle di Eastwood- 88 anni, 37 film diretti e 50 di cinema- assume i connotati di una leggendario eroe moderno.   

In sala dal 7 febbraio distribuito da Warner Bros.Pictures   


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