Una piacevole commedia comico-brillante scritta (con Maud Ameline e Murielle Magellan), diretta e interpretata da Audrey Dana: Qualcosa di troppo (Si J’etais un homme) che, nonostante il tema, evita la volgarità (anche nei dialoghi) in cui cadono spesso quelli che affrontano il tema di un uomo nei panni di una donna e viceversa. Forse, quello che ci era riuscito meglio era stato Blake Edwards – non a caso la regista ama “Hollywood Party” - con Nei panni di una bionda, ma come da titolo si trattava di un maschio ritrovatosi nel corpo di una femmina. L’inimitabile attrice Dana non cade nella macchietta né nelle volgarità del caso, come purtroppo accade anche da noi, senza bisogno di ricordare in quale film.
La sua Jeanne – sempre nel suo corpo ma con un sesso maschile – è piuttosto sconvolta, sorpresa, e dopo i primi momenti di panico e ‘terrore’, capisce che è la nostra società ad essere in bilico tra pregiudizio e ipocrisia, e pretende una netta divisione fra generi. Appena divorziata, lontana dai suoi due figli una settimana su due, Jeanne non vuole più sapere degli uomini. Ma un bel mattino, la sua vita prende una svolta totalmente inaspettata: a prima vista non sembra essere cambiata per nulla… tranne un piccolo dettaglio: si ritrova con gli attributi di un uomo. Questo ‘particolare’ ingombrante, ovviamente, scatena delle situazioni piuttosto buffe ed equivoci a catena, e lei si ritrova sia a ridere con la sua migliore amica Marcelle (Alice Belaidi) sia a discutere in preda al panico col suo ginecologo, il dottor Pace (il grande caratterista Christian Clavier, già “Asterix” e poi padre in “Non sposate le mie figlie” e “Tutti pazzi in casa mia”).
Cercando in ogni modo di superare questa situazione a dir poco singolare, Jeanne instaura – quasi involontariamente – un rapporto con il collega Merlin (Eric Elmosnino) ma… “Come tante altre donne – afferma l’autrice -, mi sono spesso chiesta come sarebbe immedesimarsi in un uomo. Ritengo che tutti abbiamo dentro di noi una parte dell’altro ‘sesso’, e che molti dei comportamenti sessuali siano tipici dell’uno o dell’altro genere, ma non lo trovo giusto. Quale modo migliore per abbattere questi comportamenti se non quello di unire nella stessa persona il genere maschile e quello femminile? Ci sono alcuni uomini che sono più femminili di me, e delle donne che sono più virili di tanti uomini. E in tutta onestà, a volte ho l’impressione di essere un uomo che vive il suo sogno più folle: quello di essere una donna!”
E stavolta Audrey Dana, ha fatto centro con questa sua nuova e scatenata commedia, proprio dopo la delusione di “11 donne a Parigi”, dove il suo personaggio era chiaramente il più riuscito. Qui invece non solo è assecondata dagli attori giusti, ma con le colleghe Ameline e Magellan ha prodotto dei dialoghi azzeccati e verosimili ricchi di battute e di trovate. Completano il cast Antoine Gouy (Anton), Joséphine Drai (Joe), Victoire Brunelle-Rémy (Lou) ed Eric Da Costa. Le musiche sono di Emmanuel D’Orlando e Thibaut Barbillon.
Nelle sale italiane dall’11 maggio distribuito da Adler Entertainment |