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mercoledì 3 maggio 2017
di Claudio Fontanini
Codice Unlocked
Regia poco guizzante di Michael Apted per una spy story al femminile. La star è Noomi Rapace
Lizbeth Salander nel mondo di Jason Bourne. In Codice Unlocked di Michael Apted, Noomi Rapace (l’eroina degli adattamenti cinematografici della trilogia Millenium di Stieg Larssson) è un agente della CIA di stanza a Londra e in fuga dal passato.
Dopo la morte di 24 persone in un attentato a Parigi di due anni prima e del quale si sente in parte responsabile (non è riuscita a fermarlo in tempo) eccola nascosta sotto copertura in una comunità jihadista e pronta a segnalare alla base eventuali cellule terroristiche  in procinto di attivarsi. C’è un obiettivo americano da colpire nel Regno Unito e la minaccia di un attentato biologico da sventare ma di chi ci si può fidare se nemmeno nella propria organizzazione tutto fila liscio?

Stretta fra la morsa del suo vecchio mentore (Michael Douglas), dell’agente MI5 (Toni Collette) e del direttore delle operazioni europee della CIA (John Malkovich), Alice dovrà interpretare segnali e direttive, muovendosi al confine della legalità e cercando di salvare la propria pelle da presunti amici (nel ruolo di un enigmatico veterano di guerra c’è l’aitante Orlando Bloom) e nemici occulti.
Diretta senza guizzi dall’esperto e versatile Michael Apted (Gorky Park, Cuore di tuono, Nell e un capitolo di 007, Il mondo non basta) questa spy story al femminile mette in campo il consueto armamentario del genere non riuscendo però a trovare la chiave giusta per regalare tensione e novità.

Così tra collegamenti satellitari per intercettazioni locali e corrieri marocchini, interrogatori rubati alla CIA e leggi marziali sanitarie, rapporti azzerati e sparatorie, questa corsa contro il tempo per fermare l’attacco biologico allo stadio di Wembley si risolve in un freddo esercizio professionale che nulla aggiunge ai precedenti del genere.
Con Apted che azzecca un paio di sequenze (la fiala col virus nascosta nell’asta degli occhiali, l’attacco del rottwailer in ascensore) e assesta un colpo di scena in sottofinale che sposta l’attenzione sulla politica internazionale e sui danni collaterali di attentati pianificati e utili a qualcuno. Il resto è fuga, nascondigli, telefonate intercettate e fucili da armare. Senza brividi e sorprese.     

Nelle sale dal 4 maggio distribuito da Notorious Pictures

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