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mercoledì 15 ottobre 2014
di Cristina Giovannini
La moglie del cuoco
Ricetta classica per la commedia sentimentale di e con Anne Le Ny. Un successo in Francia
Le relazioni umane nelle loro sfaccettature: nella coppia così come nei rapporti d’amicizia tra donne in cui solidarietà e ambiguità, sincerità e menzogna interagiscono in un balletto altalenante e vivace.
E chi meglio di una donna per raccontare con delicatezza e ironia un universo così complesso e ricco: la celebre attrice francese Anne Le Ny (Quasi amici, La guerra è dichiarata) firma da regista La moglie del cuoco film stravagante e divertente, grande successo di pubblico in Francia.
La formula o meglio parafrasando il titolo italiano (l’originale è ben altro: On a failli etre amies cioè Eravamo quasi amiche) la ricetta, è quella tipica della commedia sentimentale con al centro il classico triangolo amoroso e gli sconvolgimenti che, inevitabilmente, coinvolgono le singole esistenze.

Niente di nuovo, certamente. Ma proprio qui sta l’abilità della cuoca/regista.
Marithè lavora in un istituto di formazione per adulti e aiuta le persone a trovare la loro vocazione. E’ molto seria e rigorosa, totalmente immersa nel suo lavoro.
Separata con un figlio ormai adulto e pronto a spiccare il volo, mantiene buoni rapporti con l’ex-marito e la sua nuova compagna ma sostanzialmente è una donna sola.
Un giorno le si presenta Carole, moglie complessata e infelice che vive all’ombra del marito Sam noto chef stellato. Carole vuole affrancarsi da una vita ormai senza colore e cerca un lavoro per emanciparsi e poter lasciare Sam.

Marithè
decide di aiutarla e si espone in prima persona per agevolare la separazione. Contemporaneamente però conosce Sam e ne resta affascinata, ricambiata dall’uomo. Le cose si complicano non poco quando Carole torna sui suoi passi e decide di restare con il marito
Non sveliamo il resto per non rovinare il finale a sorpresa e non così scontato.
La regista Anne Le Ny, che si ritaglia il ruolo di Nathalie, dimostra di sapersi muovere agilmente tra dramma e commedia, passando da un registro all’altro vivacizzando lo svolgersi del racconto e mettendo in essere una sfaccettata galleria di personaggi, situazioni, dialoghi stravaganti e riservandoci un finale commovente e assolutamente realista.

Ciò anche grazie alla bravura degli attori: la forza comica di Karin Viard (Potiche_La bella statuina, Polisse) che conferisce a Marithè grande esuberanza; Emmanuelle Devos (Sulle mie labbra, Tutti i battiti del mio cuore)  per l’incostante e irrequieta Carole gioca invece sull’effetto sorpresa. Un duo ben sintonizzato, sempre sull’orlo di una crisi di nervi. Convincente anche Roschdy Zem (36, Quai des Orfèvres, Uomini senza legge) che nel ruolo di Sam riesce a esprimere la sua personalità attraverso l’arte del buon cibo e dei sapori.
     
In sala dal 16 ottobre distribuito da Teodora Film





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