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giovedì 6 marzo 2014
di Silvia Di Paola
Fruitvale Station, ecco il film
Ryan Coogler dirige un film sulla vicenda di Oscar Grant,ucciso in America:"una gran responsabilità"
"Quando è successo il fatto ero proprio a Bay Area, durante la pausa natalizia dalla scuola di regia. Avevo sentito che avevano sparato a qualcuno ad una stazione della metropolitana e che quel qualcuno era morto il mattino seguente. A Capodanno ho visto i video dell’accaduto e ne sono rimasto profondamente turbato. Vedendo quelle scene, ho capito che avrei potuto essere io Oscar: avevamo la stessa età, i suoi amici somigliavano molto ai miei, ed il pensiero che qualcosa del genere fosse potuto accadere a Bay Area mi distruggeva. Durante il processo ho visto come la situazione era stata politicizzata: in base al proprio orientamento politico, alcuni consideravano Oscar un santo che non aveva mai fatto male a nessuno, mentre altri lo dipingevano come un mostro al quale quella notte era stata data la lezione che meritava. Avevo come l’impressione che durante il processo si fosse dimenticato che Oscar era prima di tutto un essere umano”.

Così parla Ryan Coogler e questo, un essere umano ammazzato senza ragione in America, ha voluto raccontare nel suo Prossima Fermata Fruitvale Station, dal 13 nei nostri cinema interpretato dal lanciatissimo Michael B. Jordan che presto interpreterà la Torcia Umana nel reboot dei Fantastici Quattro diretto da Josh Trank e che è a Roma per la presentazione del film.
Carico, come dice lui, di onore e oneri. In che senso ce lo dice così: “Ho avuto la fortuna e il privilegio di parlare con la madre, la fidanzata, gli amici di Oscar Grant e da questo sono emersi tanti Oscar che io ho miscelato nel film. Ed è stato un privilegio ma anche una responsabilità perchè ho capito dopo che dovevo rendere giustizia a questa persona, a questo ragazzo che non era certo perfetto, era un giovane uomo che aveva fatto anche errori ma che non doveva morire. Io ho cercato di raccontarlo per ciò che realmente era. Ho sentito molto il peso di questa responsabilità”.

Anche perché si trattava di raccontare un momento di vera discriminazione razziale in un film che, come 12 anni schiavo finisce con i colpevoli fuori campo non puniti. Ci ha pensato?
Si, ci ho pensato. Ma quando sei sul set e giri un film è difficile capire come verrà ma io ho vissuto l’episodio della morte di Oscar quando è successo. Potevo essere io, stavo raccontando un evento difficile da accettare, anche per chi guarda, e perciò far parte di un progetto del genere è un onore. Spero sia un piccolo capitolo nella storia del cinema americano, anche perchè credo che il cinema sia il mezzo narrativo più potente che ci dà la possibilità di elaborare la realtà. Spero sia una denuncia forte”.

La forza del film è qui?
“La forza del film sta nel fatto che si tratta di una storia che tocca tutti. Tutti possono essere Oscar o i familiari o gli amici di Oscar ucciso senza ragione la notte di capodanno in metropolitana”.
Così Jordan che risponde se gli si chiede delle polemiche intorno al suo ruolo prossimo venturo di Torcia Umana nei Fantastici Quattro: le polemiche che circondano la sua scelta per un personaggio tradizionalmente caucasico (e peraltro imparentato con Susan Storm, qui interpretata da Kate Mara) che qui diventa un uomo di colore.

La gente non ama i cambiamenti, per questo le polemiche. Ma non si può far contenti tutti. Quindi non me ne occupo. Il personaggio originale non è un nero? Vabbè, io sono cresciuto con i Fantastici Quattro e posso dire che farò sul set del mio meglio per essere credibile, farò il mio mestiere d’attore anzi non vedo l’ora di cominciare. Non sento neppure il peso del passaggio da un ruolo all’altro. Recito da quando ho tredici anni, quindi il passaggio da un ruolo all’altro non mi sconvolge, spesso muoio alla fine dei miei film e comunque voglio poter far tutto e credo che nella propria vita tutti sognano di interpretare un supereroe”.

 
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