I nerd al tempo della crisi. I latinisti che fanno i benzinai, il neurobiologo che fa il cameriere, l’archeologo che lavora con gli operai al manto stradale, l’antropologo i cui saggi sono pubblicati in mezzo mondo che cerca di farsi assumere come meccanico, l’esperto di macroeconomia che cerca di contare le carte a poker e poi il genio della biologia che aspetta un contratto e viene liquidato in tronco
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I nerd al tempo della crisi. I latinisti che fanno i benzinai, il neurobiologo che fa il cameriere, l’archeologo che lavora con gli operai al manto stradale, l’antropologo i cui saggi sono pubblicati in mezzo mondo che cerca di farsi assumere come meccanico, l’esperto di macroeconomia che cerca di contare le carte a poker e poi il genio della biologia che aspetta un contratto e viene liquidato in tronco perchè in Italia , si sa, in tempo di crisi si taglia e i primi ad essere tagliati sono quelli non aiutati dal politico di turno. Ecco la banda di nerd che per sopravvivere si improvvisa produttrice e spacciatrice di droga. Ma non di droghe qualsiasi ma di droghe nientemeno che legali.
Ecco la banda che usa il latino, la macroeconomia, la neurobiologia e l’antropologia per infilarsi in un curioso buco legislativo tutto italiano, quello delle smart drugs, droghe sintetiche bomba ma fatte con sostanze non illegali. E in mezzo a tutti loro la solida giovane donna che ha la faccia di Valeria Solarino nell’opera prima di Sydney Sibilia, Smetto quando voglio dal 6 febbraio nei cinema. “Tutto è partito da un articolo di giornale in cui si parlava di due ragazzi laureati con 110 e lode con tanto di master che lavoravano per l’AMA. Cioè due netturbini che all’alba, mentre spazzano le strade, discutono della Critica della Ragion Pura, era questa la prima immagine del film" dice il regista.
Poi aggiunge: "Ma una volta che siamo andati a cercare altre storie di precariato abbiamo trovato delle storie così assurde da non poter essere neanche raccontate, non sarebbero state credibili perchè la realtà supera di gran lunga l’immaginazione” dice Sidney Sibilia, il quale poi spiega: “Quasi nessuno sa che in Italia una droga per essere definita tale ed essere illegale deve essere censita nell’elenco ufficiale delle molecole illegali del Ministero della Salute. Solo nel 2012 in Italia sono state scoperte oltre 240 nuove sostanze. Le forze dell’ordine non possono fare altro che aggiornare in continuazione l’elenco. La legge arranca e la gente crea”.
Superingrazia il protagonista Edoardo Leo che il regista voleva assolutamente’ “e perciò mi ha aspettato per girare dato che io stavo su altri set cosa che non succede mai, che un regista rimandi la propria opera prima per aspettare che un attore sia libero”. E se Libero Di Rienzo ammette: “Non capivo nulla di ciò che diceva il mio personaggio esperto di macroeconomia ma io sono un caso a parte nel senso che in generale capisco poco di ciò che dico e di ciò che dicono intorno” , la Solarino così tratteggia il suo personaggio: “Io sono ancorata alla realtà, sono una che programma tutto, anche i momenti più intimi. E in tanto programmare le sfugge la cosa più importante, cioè quello che sta succedendo al marito, la sua vita che sta cambiando del tutto”.
Nella realtà come si comporterebbe? “Come donna sono l’opposto, ascolto molto e mi lascio anche trascinare, sul lavoro che dire? Per il lavoro si fa di tutto, ho inventato di saper andare a cavallo per girare Anita Garibaldi, ho finto di avere età che non ho, ho detto che non avevo fatto l’Accademia una volta che volevano attrici dalla strada. Per lavorare ho inventato di tutto”. E Edoardo Leo: “Io ho letteralmente inventato il mio curriculum per lavorare, ho inventato di aver fatto una scuola di teatro alla Scaletta che non ho mai fatto. E poi i provini sono uno sport estremo, spesso li fai per gente che non stimi e rischi tutto”. Mentre Libero De Rienzo scherza (ma non troppo): “La cosa più assurda sono io stesso che scambio Arnoldo Foa per Dario Fo, Non ho nel mio lavoro cose più assurde di me stesso. Non ho bisogno di inventarmi qualcosa”.
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