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lunedì 7 novembre 2005
di redazione
Luisa Ranieri vs Maria Callas
Questa sera su Canale 5 la seconda e ultima puntata di “Callas e Onassis”. Parla la protagonista.
Anche se la prima parte del tv movie che racconta uno scorcio della vita della divina Callas si è fatta battere negli ascolti ieri sera dalla Prof. Pivetti di Raiuno (per la cronaca 7.528.000 telespettatori e il 29,78% di share per la Rai, mentre Canale 5 ha realizzato 5.398.000 e il 19,88% di share), sappiamo di certo che molte persone sono particolarmente interessate alle vicende della coppia d’oro degli anni ’50, confermate dalle oltre duemila cliccate sull’articolo di ieri. Ed è per questo motivo che vi proponiamo un’intervista

Anche se la prima parte del tv movie che racconta uno scorcio della vita della divina Callas si è fatta battere negli ascolti ieri sera dalla Prof. Pivetti di Raiuno (per la cronaca 7.528.000 telespettatori e il 29,78% di share per la Rai, mentre Canale 5 ha realizzato 5.398.000 e il 19,88% di share), sappiamo di certo che molte persone sono particolarmente interessate alle vicende della coppia d’oro degli anni ’50, confermate dalle oltre duemila cliccate sull’articolo di ieri. Ed è per questo motivo che vi proponiamo un’intervista alla protagonista, Luisa Ranieri, fatta sul set della miniserie.

Intanto, questa sera scopriremo che Maria si è offerta completamente all’amore per il suo Ari. Ora vorrebbe vivere la nuova relazione alla luce del sole; ma Onassis si muove molto più cautamente, preoccupato di rovinare i delicati equilibri del suo clan. La felicità di Maria sembra completa quando scopre di aspettare quel bambino che desidera da tempo; il bambino, però, muore appena nato e per la Callas è un colpo durissimo che non accetterà mai completamente. Così decide di concentrarsi unicamente sulla relazione con Onassis, la sola cosa che riempia la sua esistenza, e si ritira dalle scene. Lontano dal palcoscenico, la Callas si lascia trasportare dai piaceri di una vita semplice, seppure di lusso, completamente dedita all’uomo che ama, sempre disposta ad aspettarlo. Ma Onassis è incapace di stare accanto ad uno donna che non gli assicuri prestigio e visibilità e la sprona a ricominciare a cantare. E mentre lei torna a calcare le scene con esiti alterni, lui ha già fiutato una nuova preda: Jacqueline Kennedy (interpretata da Anna Valle), la vedova più famosa del mondo.
Maria, costretta a subire compromessi e situazioni sempre più degradanti, non accetta di rivestire per l’ennesima volta il ruolo di concubina e tronca rabbiosamente la relazione con Ari

Luisa, secondo lei quali caratteristiche della Callas l’hanno resa di fatto una leggenda?
Dal punto di vista dell’artista, senza dubbio la sua capacità interpretativa, la sua presenza scenica (si muoveva come un’attrice più che come una cantante). E poi, la sua ricerca della perfezione, sia professionale che personale”.

Quando Callas conobbe Onassis era già all’apice del successo. Cosa pensa abbia trovato nell’armatore greco?
“Io ho provato ad interpretare i personaggi, purtroppo non posso sapere quale fosse la vera intimità della vita di Maria. Tutte le sue biografie, però, concordano sulla sua infanzia infelice e sul cattivo rapporto con la madre. Probabilmente incontrando Onassis forse per la prima volta si sarà sentita donna. Con lui ha scoperto la sua femminilità ed ha appagato il suo bisogno di essere amata e di amare. Per questo, credo, abbia sacrificata la carriera. D’altra parte, credo anche che prima di essere una diva, la Callas era una donna; ed è indubbio che il suo amore per Onassis abbia condizionato molte sue scelte, dalla carriera al primo matrimonio. Scelte non facili, visto l’epoca e la sua religiosità”.

Anche Jacqueline Kennedy era famosa ed elegante come lei. Com’è stata interpretata la rivalità fra le due donne?
Io non credo che il problema della Callas fosse una vera e propria rivalità con la Kennedy, quanto piuttosto il fatto che era terrorizzata dal poter perdere l’amore della sua vita. Conosceva bene Onassis e sapeva che era disposto a tutto pur di ottenere potere (e la Kennedy, in quel momento storico, era la donna più potente del mondo)”.

Come si è trovata ad interpretare un personaggio che ha vissuto una vita da favola?
In realtà, l’aspetto del personaggio che a me interessava raccontare era la sua vulnerabilità. Dalle foto veniva sempre fuori, dietro la tigre, degli occhi molto dolci. Credo che il conflitto di questo personaggio era la sua incapacità a domare le sue lacune affettive che prendevano il sopravvento malgrado lei cercasse di mascherarle”.

Ha dovuto prendere lezioni di canto e di ballo?
Prima delle riprese ho preso lezioni di Sirtaki e di canto, soprattutto perché era importante imparare ad usare la giusta mimica facciale, i portamenti, la respirazione e la postura di una cantante d’opera. Mi sono preparata guardando il video della Tosca”.

 
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