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lunedì 15 marzo 2021
di Claudio Fontanini
SPERAVO DE MORÌ PRIMA
Su Sky e Now Tv dal 19 marzo la serie in sei puntate su Francesco Totti
Un uomo, un campione, una leggenda popolare. Tra presente e passato, pubblico e privato, il mito Francesco Totti è al centro della nuova serie Sky Original diretta da Luca Ribuoli e in programmazione dal 19 marzo su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv. Nei panni dell’ex capitano della Roma, Pietro Castellitto mentre in quelli di mister Spalletti c’è un grande Gian Marco Tognazzi.
Un uomo, un campione, una leggenda popolare. Tra presente e passato, pubblico e privato, il mito Francesco Totti è al centro della nuova serie Sky Original diretta da Luca Ribuoli e in programmazione dal 19 marzo su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv.

In Speravo de morì prima (il titolo si riferisce ad uno striscione apparso sugli spalti dell’Olimpico in occasione dell’addio al calcio del capitano della Roma) va in scena l’ultimo anno e mezzo di carriera del numero 10 giallorosso, sospeso tra gli anni che passano e la voglia di non smettere. 

Dramedy in sei episodi scritto da Stefano Bises, Michele Astori e Maurizio Careddu (alla base c’è Un capitano, il libro autobiografico di Totti scritto con Paolo Condò edito da Rizzoli) il nuovo seriale di Sky vede Pietro Castellitto nei panni del calciatore simbolo di una città (Sono stato Re e prigioniero) e alle prese con due nemici da battere: il tempo che scorre inesorabile e l’allenatore Luciano Spalletti (sullo schermo un magnifico Gian Marco Tognazzi) tornato sulla panchina della Roma e mal disposto a rendergli gli onori che meritava. 

Un vero e proprio western sportivo tra le radio locali che si dividono (con mamma Fiorella interpretata da Monica Guerritore che sotto falso nome ne insulta una) e i rapporti di spogliatoio, siparietti divertenti e guasconate (con l’amico/nemico Cassano), operazioni al tendine, un vecchio condominio come una corte dei miracoli (gli zerbini di casa Totti rubati dai tifosi) e una carriera da difendere (Se rovini il finale la butti dice Totti al figlio). 

Con le immagini d’archivio (emozionanti quelle di Totti bambino) a far da raccordo  a questa bella commedia umana priva di retorica incentrata su un eroe fragile ed impaurito dalla vita che verrà dopo aver appeso al chiodo gli scarpini. 

E’ una serie che nasce per provare ad abbattere le barriere del tifo dice l’Executive Vice President Programming Sky Italia, Nicola Maccanico. Abbiamo privilegiato la parte della vita nella quale emerge il lato privato ed umano del campione, con un tono pop che non mancasse mai di rispetto all’illustre protagonista. E il talento degli attori ha dato identità profonda a tutto l’insieme scavalcando in qualche caso le problematiche delle somiglianze fisiche.

Ho sentito una responsabilità molto forte ed è stata una sfida difficile da affrontare confessa il regista Luca Ribuoli ho scelto di divertirmi e di giocare sul set, proprio come fa Totti nella vita. Ho inseguito un’epica leggerezza cercando di mantenere sempre in equilibrio i due toni e spero di essere riuscito nell’impresa.

Durante la conferenza stampa virtuale (col cast riunito sul prato dell’Olimpico davanti alla Curva Sud) arriva anche un videomessaggio di Totti che dopo aver lodato il suo alter ego nella serie dice di aver visto e scoperto cose che non conosceva del suo carattere. 

E Castellitto, cresciuto col poster del Capitano in camera, come ha affrontato l’impresa di interpretare un’icona vivente? 

Volevamo creare una maschera che lo evocasse e lo stupisse senza imitarlo dice il giovane attore e regista che poi confessa di aver ritrovato, dopo 15 anni, il vecchio diario che scriveva da ragazzino e pieno di parole bellissime per il suo idolo di sempre. Io Francesco non lo conoscevo- continua Castellitto- e ho scoperto una uomo incredibilmente loquace e consapevole di ciò che rappresenta. E’ una persona libera e senza complessi che ti mette subito a tuo agio. Mettendomi nei suoi panni sul set mi sono sentito migliorato come attore e sono fiero di averlo fatto. Le parti ironiche sono quelle che mi venivano più facili e per il resto ho amplificato i miei ricordi nei quali c’era già la sua essenza. Lui è il prototipo della fedeltà sportiva (ha indossato la stessa maglia per 27 anni ndr) che oggi sta scomparendo. E’ una bandiera trasversale amata da tutti per la sua lealtà.


Nei panni di Ilary Blasi c’è Greta Scarano
Non sono una grande tifosa ma confesso che l’addio di Totti mi commosse molto. Sono entrata nel progetto quando la macchina era già rodata ma la sceneggiatura, che ho divorato, mi ha convinto ad accettare la parte. Quello di Totti mi è sembrato un dramma shakespeariano ed è stato bello dar vita ad un rapporto di coppia solido nonostante le difficoltà che una relazione pubblica comporta

Monica Guerritore e Giorgio Colangeli sono invece i due genitori del capitano della Roma. 
Fiorella Totti è madre e Roma allo stesso tempo dice la grande attrice teatrale. Una donna tutto cuore, carne, passione e forza che ha visto nascere e ha coltivato il talento del figlio al quale è stata sempre accanto

Colangeli dà vita al compianto Enzo (scomparso di Covid qualche mese fa), un uomo taciturno e apparentemente assente.
La sua è una presenza silenziosa e di ascolto. Ho cercato di intrufolarmi con battute in controtempo nelle rare pause che la mia compagna di set mi concedeva. Ho tratteggiato un uomo pungente che non ha mai fatto sconti a nessuno. E alla fine ho capito una cosa: se Francesco fosse stato un impiegato al catasto quella famiglia sarebbe stata la stessa


Ma, per chi scrive, la palma di migliore in campo va senza dubbio allo strepitoso mimetismo scenico di un Gian Marco Tognazzi in stato di grazia nei panni del luciferino Spalletti
Ho cercato un filo conduttore nella recitazione e l’ho trovato nel disagio. Lui ha dovuto fronteggiare quello di una società, di un gruppo e di un ambiente gestendo in prima persona situazioni scomode. Ma più che sui dialoghi ho puntato sugli sguardi, sul non detto e sui malintesi di un rapporto che aveva qualche scheletro nell’armadio. E’ stata un’esperienza difficile ma alla fine sono convinto di aver trovato l’anima di un personaggio che non volevo fosse solo l’antagonista o il cattivo.                    

 
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Foto da Sky

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