La coppia più bella di questa decima Festa del Cinema. Joel Coen (stavolta senza il fratello Ethan) e Frances McDormand, innamorati da 30 anni, dentro e fuori dai set. Perché è lì che si sono conosciuti ed è da lì che cominciano il loro racconto di coppia davanti a una sala gremita: “Ci siamo incontrati a New York dove stavamo lavorando a ’Blood Simple’ - racconta Joel -. Con mio fratello stavamo facendo le selezioni ed eravamo sul punto di rinunciare a trovare lì la nostra attrice, quando Holly Hunter che aveva fatto il provino ma che non poteva fare il film per un altro impegno improvviso, ci consigliò di rivolgerci a Francis e lei, ricordo, che arrivò anche in ritardo”. Da allora Joel confessa di pensare sempre a lei quando scrive e costruisce i personaggi che le farà interpretare,cioè che li scrive ’su misura’ e Frances non ha dubbi.
“Per far durare tanto a lungo un matrimonio con un uomo con cui lavori anche ciò che conta è avere sempre delle storie da raccontarsi. Nei primi dieci anni del nostro rapporto abbiamo lavorato spesso insieme, poi per altri dieci anni abbiamo fatto insieme i genitori e ora stiamo lavorando in modo diverso perchè siamo più liberi. Ma ciò che conta è non smettere di raccontarsi storie. Se non hai più la voglia o le cose da dire è finita”
E non chiedetegli se il lavoro nell’universo del cinema maciulla i matrimoni, perché la loro risposta è pronta. “No – dice Joel - chi fa questo mestiere sa cosa accade sul set, dietro le quinte, si lavora, si simula,quindi nessuna gelosia. Semmai questo mestiere comporta altre sfide perché spesso si deve lavorare lontano l’uno dall’altro e spesso si deve gestire una famiglia e una casa pur stando via molto tempo”. E Frances: “Neanche io ho provato mai gelosie verso altre donne. Semmai ho invidiato il potere di Joel, il fatto che lui non deve mai aspettare, solo trovare qualcuno che gli dia i soldi per fare i film, mentre io a attrice non ho fatto che aspettare”.
E che cosa noi dobbiamo invece aspettarci dal loro prossimo film Ave, Cesare? “Uscirà a febbraio ed è un film che tratta di vecchie forme di cinema, partendo da come nascevano i film negli anni Cinquanta. Insomma guarda al passato e non al futuro perchè il passato è pieno di cose interessanti” dice Joel che fa anche un’altra confessione: “Sarò viziato ma quello che vedo sul grande schermo non è la stessa cosa che vedo in tv o sullo schermo di un pc".
"La mia prima esperienza di cinema è stata la tv in bianco e nero con le interruzioni pubblicitarie quando ero bambino ma,dopo aver conosciuto il cinema, non vedrei mai Lawrence d’Arabia su un Iphone. E oggi la tv, anche se è ben più sofisticata e ben fatta, non la guardo per nulla”. Più morbida Frances: “Io penso che in realtà dipende solo da come si racconta la storia, che si tratti di tv o di cinema. La tv alle donne ha offerto molto lavoro, e dal punto di vista della narrativa la tv è ottima con i suoi tempi lunghi. Ma credo che alla fine il pubblico scelga di volta in volta più che il mezzo la qualità”.
|