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lunedì 5 ottobre 2015
di Cristina Giovannini
Black Mass-L’ultimo gangster
Ennesimo storia di connivenza tra potere e crimine. Scott Cooper dirige il trasformista Johnny Depp
I suoi trasformismi sono un tratto saliente della sua corposa filmografia: da Edward mani di forbice al Cappellaio Matto di Alice in Wonderland fino al pirata Jack Sparrow nei blockbuster de I pirati dei Carabi. Johnny Depp torna a stupirci con tanto di protesi facciali, occhi azzurri, capelli biondi nei panni di James Whitey Bulger criminale di Boston, di origine irlandese, protagonista di Black Mass ennesimo quanto inutile gangster-movie diretto da Scott Cooper (Crazy Heart, Il fuoco della vendetta).
Il film trae ispirazione da una storia vera raccontata nel libro omonimo dai due giornalisti Dick Lehr e Gerard O’Neill che hanno fatto luce sull’intera vicenda. Per più di un decennio fino alla cattura nel 2011, James “Whitey” Bulger il criminale più spietato della Boston anni ‘70 è stato nella lista nera tra i più ricercati dall’FBI.

Ma Bulger, che inizialmente era solo un boss di quartiere non sarebbe mai diventato così pericoloso ed importante se la stessa FBI non avesse stretto una famigerato patto di alleanza per far fuori la mafia italiana. In cambio a Bulger fu consentito di espandere il suo impero criminale in totale impunità.
Artefice di tale connubio fu proprio un ambizioso agente dell’FBI, tale John Connolly amico d’infanzia di Bulger con cui era cresciuto insieme nella piccola enclave di South Boston.
Esattamente agli antipodi, il fratello di Bulger, Billy aveva intrapreso la carriera politica divenendo senatore. Il film racconta pedissequamente la storia di questa assurda alleanza che permise a Bulger di eludere la legge, consolidare il suo potere e divenire uno dei gangster più temibili nella storia degli Stati Uniti.

“E’ un’opportunità di affari – spiega il criminale – usiamo l’FBI per combattere le nostre guerre contro i nostri nemici e mentre loro ci proteggono noi ci facciamo i nostri porci comodi”.
Non è la prima volta che Depp si cala nel ruolo del gangster: in Nemico Pubblico di Michael Mann ha interpretato, infatti, John Dillinger con ben altra convinzione e risolutezza. E la similitudine si ferma qui, vista la caratura del regista in questione.
In Black Mass l’attore sembra estraneo al suo personaggio tanto da farne piuttosto una caricatura. Nel cast figurano anche Joel Edgerton nei panni dell’agente Connolly e Benedict Cumberbatch, ottimo attore sia pure qui fuori tono, fresco di Oscar per The Imitation Game.

La vicenda che vediamo scorrere davanti ai nostri occhi per ben più di due ore non coinvolge e non appassiona. E’ una delle tante, sporche storie di connivenza tra potere e crimine che il cinema ci ha ampiamente raccontato, con risultati spesso più brillanti.
Una regia anonima e piatta fanno il resto. Buone solo le scenografie e i costumi firmati rispettivamente dall’italiana Stefania Cella e dalla polacca Kasia Maimone, che ben caratterizzano gli anni ’70, epoca in cui la vicenda è ambientata, così come il fine lavoro di make-up su fronte, naso, attaccatura dei capelli che ha adeguatamente alterato il volto del protagonista.

Nelle sale dall’8 ottobre bistribuito da Warner Bros Pictures

NOTE:

Il film è stato girato a  South Boston e nei suoi dintorni, negli scenari reali della vicenda. Per rimanere fedeli al periodo sono state effettuate modifiche sulle segnaletiche stradali, strisce pedonali e collocate cabine telefoniche.






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http://www.warnerbros.it

 
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