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venerdì 7 novembre 2014
di Silvia Di Paola
LA SCUOLA PIU’ BELLA DEL MONDO
"E’ l’istituzione più maltrattata oggi ma la nostra speranza è nei professori" dice Luca Miniero
Che cosa non farebbe Filippo Brogi, preside di una scuola media toscana per vincere la Coppa di Scuola dell’Anno. Vedere per credere ’La scuola più bella del mondo’ di Luca Miniero che dal 13 novembre sarà nei cinema con un Christian De Sica al suo primo Natale senza cinepanettone affiancato da Rocco Papaleo, Miriam Leone, Angela Finocchiaro
Che cosa non farebbe Filippo Brogi, preside di una scuola media toscana per vincere la Coppa di Scuola dell’Anno. Vedere per credere La scuola più bella del mondo di Luca Miniero che dal 13 novembre sarà nei cinema con un Christian De Sica al suo primo Natale senza cinepanettone affiancato da Rocco Papaleo, Miriam Leone, Angela Finocchiaro e l’immarcescibile Lello Arena.
“Volevo parlare della scuola perchè è l’istituzione più maltrattata oggi e, anche se amo avere un occhio sempre meridionale, in realtà la scuola parla di tutta l’Italia in cattive condizioni.Volevo anche dire che nei professori è la nostra speranza” spiega il regista e poi cede la parola a De Sica, che ammette: “Mai fatto un film del genere, ho sempre fatto la farsa che non rinnego ma questo è un’altra cosa".

"Ho sempre fatto personaggi volgari, misogeni, maleducati, non perchè io sono così ma perchè li prendevo in giro. Stavolta invece sono colto e attento ma anche competitivo. Diverso insomma. E mi è sembrato di vedere un film degli anni ’60 , pieno di ottimismo, l’opposto dei film di oggi che sono neri e pieni di rabbia. Per tutto questo il film mi ha dato una frustrata di vitalità. E sono ingrassato 9 chili”.
Così De Sica per cui però questa esperienza è una tra tante e che dice e ridice di essere pronto a tutto: “E poi credo che fare il preside di una scuola sia compatibile con la mia età. Ma è chiaro che continuerò a fare il cinema comico e se mi richiamano per il cinepanettone vado. Intanto tornerò a teatro e poi sul set di un piccolo film di nicchia di Caterina Carone, in cui io sarò un uomo che ha un rapporto con una quarantacinquenne. E che dire della mia scuola? Mi son fatto bocciare più volte ma avevo tutti trenta all’università. Però so che se non l’avessi lasciata per studiare recitazione non avrei oggi un mestiere”.

Insomma ecco a voi il De Sica che si sente ’nuovo’ e che è stato per Miniero una ’rivelazione: “Lo ritenevo un attore non proprio alla mano e ’normale’ e invece è stato simpatico e perfettamente in sintonia con tutti gli altri”.
E se Miniero ha lavorato bene con De Sica, per Papaleo i giochi erano già fatti: “Sapevo già, per averci lavorato, come mi sarei trovato con lui. Mi sento un po’ una costoletta di Miniero e qui poi ho sentito che l’idea del non sentirsi assolti ma fare un po’ di più per il nostro paese, partendo dalla scuola, mi apparteneva. Per non dire del trovarmi a fianco di Lello Arena, per me un mito. Della scuola che dire? Andavo bene, anche se ho avuto un’infanzia orribile. Posso solo dire che a un certo punto ho avuto una folgorazione col professore di storia e filosofia e per questo non riesco a scherzare sulla scuola e ritengo che la scuola è il nodo della società, la vera salvezza".

"Quel prof che ho incontrato mi ha emancipato, mi ha messo una curiosità dentro e una spinta verso la poesia. Per me oggi la scuola è la cosa più importante che esiste
” chiosa Papaleo.
Lo è da sempre fondamentale, quasi familiare, per Miriam Leoneperchè – racconta- io sono figlia di un professore e so che cosa ha vissuto mio padre, so cosa significa dover portare la carta igienica a scuola da casa, so la fatica di questi professori bistrattati da tutti ma da mio padre ho anche imparato che se uno studente incontra professori motivati può volare ed essere coinvolto e poi Miniero ha regalato una visione della scuola che non mi aspettavo”.

E che cosa ha da dire il ’mito’ Lello Arena?  
E’ un mito decaduto, in realtà- replica lui con falsa modestia- Ma, a parte questo, voglio dire che sono felice di essere in un film di cui non mi vergogno perchè ormai i film arrivano ovunque, con Internet sono sempre recuperabili e se te ne vergogni è tremendo. Mi è capitato a volte con alcuni film, di certo non con questo. Per me questo personaggio è un regalo , un uomo che si ammala nel prendersi cura degli altri e fa le riunioni della scuola nei bagni se necessario, uno che di questi tempi è oro. Per me è la felicità di fare un cinema in Italia che qualifichi la sua qualità e il mio è un personaggio nato dalla grazia".

"E della scuola vissuta da me che dire? Più che ricordarmi io della scuola, è la scuola che si ricorda di me. Ero tremendo, pestifero, stavo dalle suore e mi ricordo persino di avere infilato il pennino in una parte del corpo di una suora che non nomino. Mi ricordo però dopo una recita a sei anni di essere stato spinto, per un bacio-premio, verso una suora che era una salma che tutti credevamo morta. Il bacio fu un’esperienza tremenda: se non ho smesso allora di fare l’attore, non ho ragione di smettere ora”.

 
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