Quanto può durare la pazienza di un uomo mite e buono d’animo alle prese con i dispiaceri causati dalle angherie e dalle furbizie degli smaliziati abitanti del mondo del terzo millennio?
A dare una risposta, in verità non proprio definitiva, ci pensa Gianni Di Gregorio con Buoni a nulla la sua terza regia cinematografica dopo Il pranzo di ferragosto e Gianni e le donne.
Chi conosce il mondo stralunato e pacifico dell’autore romano- Marco Messeri, nel cast del film lo definisce una sorta di Jacques Tati nostrano- sa già di cosa stiamo parlando ma stavolta il protagonista di Buoni a nulla (sezione Gala) si dimostra stanco delle ingiustizie subite e prova a cercare la meritata rivincita nei confronti di una società votata al profitto assoluto e al disinteresse per il prossimo.

Trasferito dalla sua Trastevere in un ufficio fuori dal Raccordo Anulare proprio in prossimità dell’agognata pensione (“Con la riforma del sistema pensionistico lei dovrà lavorare altri tre anni…” gli dice il Direttore d’ufficio Angelo Barbagallo che produce anche il film) il povero Gianni dovrà cambiare radicalmente il suo stile di vita.
Con la ex moglie che si è rifatta una vita col suo dentista (Marco Messeri) e la figlia (Camilla Filippi) che gli chiede di sloggiare dal suo appartamento in centro per l’imminente convivenza col suo futuro marito, eccolo alle prese con i nuovi colleghi d’ufficio (il traffichino Gianfelice Imparato, la bella approfittatrice Valentina Lodovini e il timido Marco Marzocca che in una delle scene più divertenti del film fa il verso al De Niro di “Taxi driver” davanti allo specchio) e una direttrice (Anna Bonaiuto) più interessata alle cure del suo cagnolino che all’andamento del lavoro.

Sarà proprio il suo dentista, a spingerlo alla riscossa (“Devi arrabbiarti con qualcuno e sfogare la tua rabbia repressa” è la sua ricetta) in un divertente e malinconico carosello di prese di coscienza e incontri rivelatori che metteranno Gianni sulla buona strada.
O forse no.
Tra riunioni straordinarie di condominio e scherzi liberatori, parcheggi incivili e fogli elettronici da compilare, tisane depurative e balli scatenati, derby televisivi con Totti dai capelli verdi e dichiarazioni d’amore yoga, un film lieve e problematico che mette in scena il disagio di un uomo fuori dal proprio tempo.

“Sono sempre stato uno di quelli che per quieto vivere tende ad accettare le decisioni degli altri, a subire scuotendo la testa, a non riuscire a dire no” dice Di Gregorio accolto in conferenza stampa dall’applauso dei giornalisti “spesso ho pensato: potrò mai cambiare? Ho cercato con questo film di capire se davvero, impegnandosi, si possa cambiare questa natura e imporsi per reagire, adeguandosi a quei parametri contemporanei che ci vogliono rampanti e vincenti”. 

“Nella ricerca fatta nel film” continua “credo infine di non averlo capito e di aver ottenuto un risultato nettamente comico. Ci vorrebbe, come in tutte le altre cose, un sano equilibrio ma la vita è più complessa…”. Qualcuno gli chiede se nella vita reale anche lui è proprio così? “Sì- confessa- anche io non riesco proprio a dire no a niente e nessuno. Tutt’al più sono capace di eclissarmi per un po’, staccare il cellulare e immergermi nelle mie malinconie ma in fondo sono programmato così e a cambiare proprio non ci riesco”.
No, non cambiare mai caro Gianni, a noi continui a piacere così. Buoni a nulla, prodotto da BiBi Film con Rai Cinema, uscirà in sala il prossimo 23 ottobre con distribuzione Bim