Il titolo italiano recita L’amore che uccide ma l’amore non c’entra quasi nulla in questo film di David Fincher che nei prossimi mesi arriverà sui nostri schermi, tirato fuori dalle pagine di Gillian Flynn. C’entra il narcisismo che finge di essere amore. E c’entrano i soliti invadenti e invasivi media che fingono di parlare d’amore. L’amore è un’altra storia e non si racconta in questo film. Non a caso il regista avverte, scherzando ma non troppo, che la visione potrebbe far scoppiare un sacco di coppie mostrando di che lacrime gronda e di che sangue la vita coniugale. Qui è quella tra l’uomo senza qualità con la faccia di Ben Affleck e la diabolica mogliettina con la faccia d’angelo Rosamund Pike che, a Roma per la presentazione del film, ha molto da dire. Innanzitutto sul carattere della sua donna.
“E’ vero che molti spettatori saranno disturbati da lei ma alcuni ne saranno anche attratti, molti la odiano ma anche molti la ammirano. E , siccome spesso i personaggi femminili al cinema piacciono più agli uomini che alle donne sono felice di interpretare questo personaggio che mai potrebbe essere un uomo, che non utilizza il sesso per arrivare dove vuole come fanno molte donne ma che ha una chimica cerebrale prettamente femminile, riflette molto, pianifica. Non ho paura di essere odiata per questo ruolo, anzi è una vera opportunità”.
Ma lei l’ha interpretata come una dark lady o come qualcosa di più? “L’autrice del libro ama molto esplorare l’idea della rabbia femminile nei suoi libri. Di solito una donna con rabbia vine considerata un’isterica, lei invece esplora andando indietro nell’infanzia: la protagonista ha avuto un’infanzia privilegiata dal punto di vista economico ma ha dovuto crescere con questa sorella fittizia creata dai genitori che era sempre superiore a lei, quindi è cresciuta sempre con l’idea che qualcuno la potesse tradire. Questo per dire che non è una figura diabolica uscita dal nulla ma una donna che arriva da un percorso preciso e che ha una credibile psicologia”.
Ma non ha paura di restare intrappolata dopo un personaggio cosi forte? “Per me è stata un’opportunità di cambiare perché sono cambiata ma non credo che continueranno a propormi ruoli del genere. Perché dovrebbero? Sono un attrice e non somiglio affatto a quel personaggio”.
Pensa che il film voglia parlare anche della violenza sulle donne? “No direi che si tratta di satira sociale. A David interessano individui che vivono in situazioni ai margini,situazioni estreme, a prescindere dal sesso”.
Perchè questa coppia va in pezzi? “Per un problema di molte coppie: l’aumento del narcisismo è un fatto e i media fanno il resto presentando sempre coppie ideali e si comincia a vedere la coppia dall’esterno e non dall’interno. E questo è il problema e la tentazione che spinge ad aspettative troppo alte e false. Non so quante persone divorzieranno dopo aver visto questo film ma so che questa corsa ad essere sempre la coppia piu perfetta e figa agli occhi degli altri è molto pericolosa e rovina molti rapporti”.
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