Per la terza volta insieme dentro una cornice sudafricana e nel mondo di genitori single alla ricerca del tempo e della voglia di innamorarsi ancora Complicatissimo. Ma, siccome questa commedia che vede di nuovo insieme Drew Barrymore e Adam Sandler (già suo partner in Prima o poi me lo sposo e 50 volte il primo bacio), Insieme per forza (dal 2 luglio nei cinema), vuole essere un inno appassionato alla famiglia, alla fine è l’amore familiare a trionfare e a mandare a casa felici tutti gli spettatori. Ma proprio tutti ’perchè la famiglia è fondamentale, può essere la più diversa possibile, ortodossa o non ortodossa, ma è il luogo in cui ognuno si prende cura dell’altro, quindi è il primo posto da cui ti arriva sicurezza e amore o cosi dovrebbe essere’.
E se a dirlo è Drew Barrymore, la deliziosa bambina di E.T. che, dopo un’infanzia di droghe (cominciate a 9 anni) e di riabilitazione, ha chiesto a soli 15 anni lo svincolamento legale dalla sua famiglia e che, dopo esser sopravvissuta a tutto, aver lasciato il passato (anche familiare) alle spalle, aver combattuto per rilanciarci come Charlie’s Angels, ora ha due bambini cui dedica molto del suo tempo significa davvero molto, moltissimo. Perchè? “Perchè io so come è difficile conciliare figli e nuovi amori anche nella realtà, perchè io e Sandler abbiamo recitato insieme quando non eravamo ancora genitori e ora, che lo siamo diventati entrambi, ci ritroviamo a raccontare le complicazioni dell’amore in modo del tutto diverso”.
Che complicazioni? “Nel film i due si evitano,si domandano disperatamente che cosa fare per essere ottimi genitori e, solo per un caso, si ritrovano. All’inizio hanno le idee chiare: non intendono vedersi mai più. Ma senza saperlo, entrambi organizzano la stessa vacanza in un safari con i propri figli e si ritrovano a dover condividere una suite in un lussuoso resort africano, per un’intera settimana. Vita reale, insomma, in cui specchiarsi. Molti vi si ritroveranno,questo volevamo”.
E che cosa ha da dire il regista Frank Coraci che ha già lavorato con Sandler e Barrymore in Prima o poi me la sposo? “Direi che Sandler e Barrymore non avrebbero potuto scegliere un momento migliore per ritrovarsi. Oggi, come i loro personaggi, sono diventati genitori, con tutte le responsabilità che questo comporta. Mentre i loro primi film parlavano del primo amore e dell’inizio della vita in comune di due ragazzi, qui si parla di due persone che non hanno perso la capacità di divertirsi e di amare, ma che hanno una maggiore esperienza della vita; e in questo senso i due attori hanno portato la propria saggezza ed il proprio punto di vista nei due ruoli”. E, in tutto questo, pare che il feeling tra i due sia perfetto proprio perchè i due non si piacciono. Sessualmente si intende.
Come confessa Sandler: “Credo che tutto funziini così bene proprio perchè non c’è attrazione fisica tra noi, cioè c’è una enorme simpatia e molto rispetto e feeling nel lavoro ma nessuna attrazione. Drew mi ha visto a torso nudo e se ne è andata ridendo”. Non ha riso, in realtà, su questo set ma l’obiettivo è però far ridere gli spettatori come se guardassero a un pezzo della loro vita. O, al massimo, della vita del vicino di casa. Purchè si rida perchè oggi il bisogno di sorriso è un imperativo: “Sino a un po’ di anni fa , ai tempi in cui feci Scream, tutti si buttarono sull’horror - sottolinea la Barrymore - Poi sono venuti i film di azione e ispirati ai fumetti, poi i western che hanno i loro corsi e ricorsi. Oggi, in tempo di crisi globale, è il momento della commedia perchè abbiamo tutti bisogno di ridere. E per me è un’occasione di felice rinascita”.
E così dicendo vuol dire anche che questa è la sua rinascita: “Ritrovarmi felicemente sposata con due bimbi e a recitare in family comedy significa per me avere imparato una lezione dalle mie esperienze tra alcol, fumo, cocaina. Sono cresciuta in una famiglia un po’ scombinata e non ho mai voluto che i miei figli crescessero in un ambiente simile. So cosa significa vivere in quel contesto e voglio per loro un ambiente molto tradizionale e non la penserei in questo modo se non avessi avuto i genitori che ho avuto e se non avessi vissuto esattamente l’esperienza opposta”.
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