Arte, ricerca e futuro. Sono le tre coordinate artistiche lungo le quali si muove il nuovo cartellone della stagione 2025-2026 del teatro Vascello, una delle sale romane più innovative e sperimentali, capace di abbinare qualità e nuovi linguaggi.
Il nostro è un atto poetico e politico insieme dice la Direttrice artistica Manuela Kustermann, non una semplice rassegna di spettacoli, ma un cantiere di senso, un laboratorio della forma che sfida l’omologazione e scardina le certezze. In scena, i nomi più audaci e significativi del panorama teatrale contemporaneo. Voci indipendenti, radicali, capaci di reinventare il teatro come luogo di rivelazione. Crediamo in un teatro che cura, che scuote, che non consola.
In una parola scenica che resiste: necessaria, non addomesticata, mai neutra. Contro le narrazioni dominanti e il linguaggio manipolato dall’infocrazia, il nostro teatro si fa spazio di resilienza simbolica. Una parola vera, viva, impertinente. Una parola che difende l’umano, la sua complessità, la sua fragilità. Il Teatro Vascello è questo: un microcosmo culturale inquieto e irrinunciabile. Un avamposto. Un punto fermo nel vortice.
La stagione si aprirà a fine settembre con una rassegna di spettacoli dedicati al teatro etico e civile: opere potenti, urgenti, imperdibili con Microclima scritto e diretto da Alessia Cristofanilli (il 23 e 24) a fare da apripista. Il 7 ottobre spazio poi a Il Paradiso di Accattone, un progetto di Paola Pitagora (protagonista anche in scena) e Massimo Luconi dagli appunti del poeta friulano. Un viaggio affascinante nella Roma degli anni 60, quella della dolce vita e della scoperta delle borgate da parte di Pasolini, che non è ancora famoso e vive in un piccolo appartamento con la madre alla periferia di Roma.
Un memoir inedito che ci racconta il girovagare nella Roma dei ragazzi di vita e alla ricerca di sua dimensione di scrittore e cineasta, in un percorso di amicizie e di rapporti con il grande mondo della letteratura e del cinema.
Nel ricchissimo e variegato programma del Vascello spazio anche all’Antigone di Jean Anouilh con l’adattamento di Roberto Latini (dal 21 al 30 novembre) e al nuovo spettacolo di Antonio Rezza (Metadietro dal 2 dicembre all’11 gennaio 2026).
E poi ancora Amore di e con Pippo Delbono (dal 20 al 25 gennaio), Il Se(n)no con Lucia Mascino (9,10 e 11 febbraio), Poveri Cristi di e con Ascanio Celestini (dal 13 al 22 febbraio), 4 5 6 di Mattia Torre (dal 24 febbraio al 1 marzo), La sorella migliore di Fillippo Gili con Vanessa Scalera (dall’8 al 12 aprile), Stanza con compositore, donne, strumenti musicali e ragazzo (dal 14 al 19 aprile) testo inedito di Fabrizio Ramondino con la regia e le scene di Mario Martone e Lino Musella e Iaia Forte nel cast e Antologia Danco (dal 22 al 30 aprile) con tre (dEversivo, Sabbia, Intrattenimento violento) tra gli spettacoli più rappresentativi della viscerale e visionaria autrice e attrice romana).
Accanto alla programmazione – che abbraccia prosa, danza, musica – continua la collaborazione con il RomaEuropa Festival, che quest’anno si rafforza anche attraverso nuove coproduzioni di rilievo nazionale.
Info e prenotazione abbonamenti allo 065881021 o su promozione@teatrovascello.it