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martedì 7 marzo 2017
di Claudio Fontanini
Autopsy
Atmosfere sinistre alla "Seven" per quest’horror claustrofobico ambientato in un obitorio
Dimenticate case stregate ed esorcismi. Arriva dal norvegese André Øvredal, al suo debutto cinematografico in lingua inglese, Autopsy, horror claustrofobico tutto ambientato in un obitorio e affidato a tre personaggi, due vivi e un morto (o forse no…).
Bella idea: ogni corpo nasconde un segreto e attraverso un’accuratissima autopsia il medico legale Tommy Tilden (Brian Cox) e il figlio Austin (Emile Hirsh) cercano di scoprire le cause della morte di una donna sconosciuta ritrovata in un seminterrato dopo un misterioso pluriomicidio.

Perché il corpo del cadavere è perfettamente conservato all’esterno mentre l’interno è stato smembrato ed evidenzia cicatrici e bruciature? Perché quella donna continua a perdere sangue e trabocca enigmi ad ogni incisione della pelle?
Come in una matrioska cinematografica di grande resa visiva, il film di Øvredal strizza l’occhio alle atmosfere macabre e sinistre del Seven di Fincher in un sottile gioco di indizi e allucinazioni che rimanda a rese dei conti familiari.

Tra lingue recise e narici sanguinanti dalle quali fuoriescono mosche (una sequenza che sembra girata dal primo Cronenbeg), specchi convessi e  stazioni radio che cambiano improvvisamente frequenza, tracce di torba sotto le unghie e una tempesta in arrivo, pezzi di stoffa vergati in papiro antico e campanellini legati alle caviglie dei morti (se li sentirete tintinnare meglio prepararsi al peggio…), Autopsy si muove all’interno dell’obitorio utilizzando celle frigorifere e condotti d’aereazione come passaggi verso la scomoda verità.

Analitico e rituale, raccapricciante ed originale, questo horror teso e ben interpretato regala sussulti e tiene desta l’attenzione dello spettatore senza sfruttare il macabro ma utilizzandolo come elemento narrativo di un lavoro che diventa pericolosa routine fino a quando la scienza regala spiegazioni plausibili. Morale: col soprannaturale non si scherza…
Nelle sale dall’8 marzo distribuito da M2 Pictures


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http://www.m2pictures.it

 
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