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giovedì 18 maggio 2006
di Titty Pistillo
L’Ultimo rigore
In onda questa sera e domani su Raidue il sequel della fiction con Enzo Decaro di grande attualità

Dai guasti del doping a quelli delle scommesse clandestine e dei risultati pilotati delle partite. Enzo Decaro torna a vestire i panni dell’allenatore nel sequel della miniserie su quel “calcio sporco”, che straordinariamente diventa attualità per lo scandalo di questi giorni. Accanto al protagonista, nel cast Aisha Cerami, Mirco Petrini, Toni Garrani, Ray Lovelock, Elena Bourika, Manuele Labate, Rosa Pianeta, Alberto Gimignani e Maria Monsé.

Il seguito  della miniserie L’ultimo rigore, che già nel 2001 affrontò il tema del doping nel mondo del calcio, torna ad occuparsi del gioco del pallone, ma cambia genere e punta ad altri mali: gli ingredienti della storia raccontata questa volta nelle due puntate parlano di illecito sportivo, giro di scommesse clandestine, e di trame per condizionare i risultati delle partite.
Sebbene la lavorazione di questa miniserie - diretta da Sergio Martino, autore anche del soggetto insieme a Mimmo Rafaele, Nicola Ravera Rafaele e Sauro Scovolini - preceda di parecchio lo scandalo di oggi, stranamente ne anticipa in qualche modo gli eventi e ritrae, in modo impressionante, lo scenario calcistico italiano degli ultimi giorni: innumerevoli, infatti, le analogie tra fiction e realtà che sembrano cogliere nei più minuziosi particolari il terremoto che ha colpito il mondo del pallone.

Carlo Corsi (Enzo Decaro), dopo aver smascherato una triste vicenda di doping nel mondo del calcio, ha smesso di allenare ad alto livello dedicandosi ai giovani dilettanti. Ma il suo vecchio amico Massimo Normanni (Ray Lovelock), presidente della Juliana, lo convince a tornare in panchina. Impresa non facile: la squadra annaspa nella bassa classifica del campionato di serie B.
Suo figlio Marco (Mirco Petrini), ex grande talento, ha abbandonato definitivamente la carriera calcistica, dopo lo sfortunato incidente, si è sposato e fa il disegnatore di fumetti. E’ tuttavia rimasto vicino al padre e all’amico Andrea Martini (Manuele Labate), portiere della Juliana, suo ex compagno sin dalle giovanili. Martini, come altri componenti della squadra, non sembra rispondere come dovrebbe alle sollecitazioni necessarie per risalire la classifica. Ed è proprio Marco a scoprire che i pessimi risultati della squadra sono in realtà pilotati da un gruppetto di giocatori. Dietro c’è uno oscuro giro di partite comprate e vendute, di scommesse clandestine, un fiume di denaro che finisce nelle tasche di chi tira i fili della combine. Carlo rivela quanto ha scoperto a Massimo Normanni, che disgustato, minaccia di rivolgersi alla magistratura.

E’ una storia - dice Decaro - che fa luce sul giro sommerso del calcio scommesse, un’altra incursione nel mondo del calcio, un bellissimo spettacolo che, però, sta arrivando ad un punto di non ritorno, nel senso che gli interessi sono talmente tanti che non è più uno sport ma è diventato un grosso affare. Mi piace interpretare un po’ quello che è il senso comune attraverso il mio personaggio: questo allenatore che ama profondamente il calcio come sport e si trova ad avere a che fare con una situazione davvero inquietante”.
La trama de L’ultimo rigore 2, infatti, non ruota soltanto intorno al giro di scommesse e alla corruzione: al filone calcistico si intrecciano altre vicende, come il difficile rapporto tra padri e figli, ripreso anche dal rapporto allenatore-giocatore. Per esempio è durissimo il confronto tra l’allenatore e il suo giovane pupillo, che finisce nel giro del calcio ricco. Non poteva inoltre mancare una storia d’amore tormentata come quella tra l’allenatore e Marta, figlia del presidente della Juliana, interpretata da Aisha Cerami.
Gli ingredienti per una fiction di successo ci sono tutti, dalle cronache dei quotidiani che invogliano a guardarla per comprendere i retroscena del patinato e ormai malato mondo del pallone, agli intrecci sentimentali scanditi dalle ombre di un giallo che sembra non trovare soluzione. E fa un certo effetto guardare le immagini del film e pensare che la stessa sceneggiatura (senza dubbio più fitta ed intricata) sia, purtroppo, la trama della realtà.

Le riprese della miniserie sono state effettuate a Viterbo e dintorni, una zona che consentiva di girare in molti campi di calcio, utilizzando sia le strutture della Viterbese, sia quelle di squadre più piccole, che offrono l’immagine del calcio pulito.
La fiction, prodotta da Rai Fiction, è realizzata dalla Dania Film.


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