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sabato 5 febbraio 2005
di Anna de Martino
Nastri d’argento alla "Helzapoppin”
Abete, presidente BNL: "Quest’anno vi abbiamo dato i soldi, l’anno prossimo l’organizzazione"
Serata a dir poco imbarazzante, quella che ha visto i Nastri d’argento (premi del sindacato dei giornalisti cinematografici) tornare a Roma dopo anni passati a Taormina. Nella sala Sinopoli dell’Auditorium, gremita dei più bei nome dello spettacolo italiano, tra premiati e premiatori, amici, accompagnatori, uffici stampa, sponsor, amici degli amici e qualche imbucato, si è svolto quello che è un Premio di eccellenza dato da chi il cinema lo vede per mestiere a chi quello stesso cinema lo fa per vocazione.

Serata di premiazione a dir poco imbarazzante, quella che ha vista i Nastri d’argento (i premi consegnati dal SNGCI, il sindacato dei giornalisti cinematografici italiani) tornare a Roma dopo gli anni passati a Taormina. Nella sala Sinopoli dell’Auditorium, gremita dai più bei nomi dello spettacolo italiano, tra premiati e premiatori, amici, accompagnatori, uffici stampa, sponsor, amici degli amici e qualche imbucato, si è svolto quello che è un Premio di eccellenza dato da chi il cinema lo vede per mestiere a chi quello stesso cinema lo fa per mestiere ma anche per vocazione.
Non che un Premio debba per forza essere serioso, per carità; ma ieri, tra gaffes, lungaggini, posti “scippati” ai legittimi proprietari il cui nome era scritto sulla poltrona e la totale inesperienza della povera Sabrina Impacciatore mandata allo sbaraglio sul palco a fare la “presentatrice”, si sono vissuti anche momenti di tensione tra gli organizzatori (oltre che tra il pubblico). Per non parlare dei premiati che, alla fine, sono quasi passati in secondo piano rispetto a quello che succedeva sul palcoscenico.

Scalette non rispettate, fogli che cadevano a terra, Nastri che passavano di mano in mano, categorie delle premiazioni sbagliate… Basti dire che ad un certo punto, quando è toccato a Luigi Abete (presidente della Banca Nazionale del Lavoro, sponsor dei Nastri d’argento 2005) salire sul palco per premiare, il presidente ha esclamato piuttosto seccato: “Quest’anno vi abbiamo dato i soldi, ma l’anno prossimo, invece dei soldi, vi daremo l’organizzazione”.

Eppure, non erano mancati momenti emozionanti, soprattutto all’inizio, con l’omaggio a Goffredo Lombardo, boss della Titanus scomparso proprio in questi giorni, con la gente in piedi ad applaudire mentre sul grande schermo passavano le scene del famosissimo valzer del Gattopardo con una giovanissima e splendida Claudia Cardinale accanto a Burt Lancaster. Commozione di tutti e in particolare di Guido Lombardo, figlio di Goffredo, che ha ereditato la Titanus e che, malgrado il lutto, è voluto intervenire lo stesso alla cerimonia.

E poi, i Nastri Speciali a due “giovani” novantenni: alla mitica sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico (assente per motivo di salute) e ad un altrettanto mitico filmaker come Mario Monicelli (il più giovane di tutti). A Laura Delli Colli, presidente dell’SNGCI, che gli chiedeva scherzando quanti Nastri avesse ricevuto nella sua lunga carriera, Monicelli replicava con arguzia: “Veramente questo è il primo ed unico. Me lo avete dato proprio in ‘zona Cesarini’. Se aspettavate un altro po’ non c’ero più…”.

Come avevamo annunciato nei giorni scorsi, premiate anche le voci dei film: Fiorello per l’interpretazione del gatto Garfield e Luca Zingaretti per quello del papà pesce Marvin in Alla ricerca di Nemo (premio dell’anno scorso che l’attore non aveva ritirato). E poi, i doppiatori professionisti Francesco Pannofino e Cristina Boraschi per aver prestato la loro voce rispettivamente a Clive Owen e Julia Roberts in Closer.

Scontatissima, invece la vittoria come miglior film di Le chiavi di casa di Gianni Amelio - che gareggiava contro Non ti muovere di Sergio Castellitto, Dopo Mezzanotte di Davide Ferrario, Primo amore di Matteo Garrone e Le conseguenze dell’Amore di Paolo Sorrentino - forse per ripagarlo della sua esclusione dalla cinquina degli Oscar. Meritatissimo, invece, il Nastro al miglior attore protagonista, Toni Servillo (Foto 2), per la sua interpretazione in Le conseguenze dell’amore, film che ha vinto anche come Miglior soggetto (del regista Paolo Sorrentino). Miglior sceneggiatura (anche questa meritatissimo) a Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto per Non ti muovere.

Scontato anche il Nastro alla migliore attrice protagonista: Laura Morante (Foto 3) per L’amore è eterno finché dura, che ha sconfitto la Margherita Buy di Il siero della vanità, la Nicoletta Braschi di Mi piace lavorare, la Michela Cescon di Primo Amore e la Francesca Inaudi di Dopo Mezzanotte.

Il Nastro al Miglior attore non protagonista è andato al redivivo, e bravissimo, Raffaele Pisu (Le conseguenze dell’Amore). Un premio che è un riscatto e che anche lui ha ricevuto in “zona Cesarini”.
La migliore attrice non protagonista, invece, è risultata Giovanna Mezzogiorno per L’amore ritorna.

E poi, i Nastri “tecnici”: Miglior fotografia, Luca Bigazzi (Le chiavi di casa, Le conseguenze dell’Amore, Ovunque sei). Miglior presa diretta, Alessandro Zanon (La vita che vorrei, Le chiavi di casa). Miglior scenografia, Francesco Frigeri (La Passione di Cristo, Non ti muovere). Miglior costumi, Maurizio Millenotti (La Passione di Cristo). Miglior montaggio, Patrizio Marone (Non ti muovere). Per la musica, ha vinto la Banda Osiris per Primo amore, mentre il Nastro per la Miglior canzone è andato a Vasco Rossi, Saverio Grandi e Gaetano Curreri per la bella Un senso del film Non ti muovere.

Miglior produttore, accolto da battimani ma anche da fischi e cori di boooo, ad Aurelio De Laurentis per Che ne sarà di noi e Tutto in quella notte. Mentre il Nastro per il Miglior regista esordiente è andato a Saverio Costanzo per Private, da qualche giorno nelle sale. Per farlo partecipare in questa tornata, è stata contemplata la proiezione del film, comunque meritevole, l’anno scorso al Festival di Locarno.

Infine, un Nastro d’argento per Pedro Almodovar come Miglior regista straniero con la Mala Educaciòn e il Nastro Europeo 2005 a Malcom McDowell (Evilenko, Foto 4), chiamato dalla Impacciatoreuna leggenda vivente che cammina”. McDowell si è detto “sorpreso”. Non riusciva a capire il perché di quel premio, anche se lo ha ovviamente accettato molto volentieri.

Per l’anno prossimo, però, suggeriamo una degna e professionale presentatrice, anzi, noi consigliamo un Fiorello!

 
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