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lunedì 1 giugno 2020
di Claudio Fontanini
UN’ALTRA ITALIA
Vincenzo Incenzo scrive ed interpreta un testo di struggente attualità
Un’altra Italia è possibile? Almeno in musica sì a sentire lo splendido brano del cantautore romano Vincenzo Incenzo che in occasione della Festa della Repubblica ha lanciato in radio, sulle piattaforme streaming e in digital download il suo nuovo singolo.
Un vero e proprio atto d’amore mascherato da invettiva che inchioda i potenti e invita i cittadini al senso di responsabilità.
Un’altra Italia è possibile? Almeno in musica sì a sentire lo splendido e struggente brano del cantautore romano Vincenzo Incenzo che in occasione della Festa della Repubblica- mai data fu più congeniale- ha lanciato in radio, sulle piattaforme streaming e in digital download  il suo nuovo singolo. 

In tempi di pandemia e lockdown, mentre c’era chi si beava della nuova condizione da recluso virtuale sul divano di casa, impartendo garrulo lezioni di comportamento sociale o, peggio, snaturando la propria natura rivoluzionaria (ogni riferimento ad artisti miliardari non è puramente casuale…), Incenzo firmava una dedica piena di speranza per il nostro Paese. Un vero e proprio atto d’amore mascherato da invettiva che inchioda i potenti alle loro malefatte e invita i cittadini al senso di responsabilità individuale prima che collettiva. 

Ci sono cervelli in fuga, cuori che scrivono, volontari tra le macerie. C’è ancora un fuoco da custodire. Io non sono come te. Che torni l’alba ancora sopra i fiori, che torni l’alba presto coi suoi colori elementari e con un canto a illuminare l’aria scrive e canta Incenzo in una radiografia musicale, politica e sociale di rara precisione e grande resa emotiva.    

Un’altra Italia è una dedica d’amore e di rabbia al mio Paese dice Incenzo del suo nuovo brano una pietra lanciata contro le sue ombre ed i suoi mali, ma anche un fiore offerto a tutta quell’Italia nascosta che ogni giorno lotta, si sacrifica, sogna.  
Siamo in una crisi epocale- continua il cantautore-  queste settimane stanno mettendo a dura prova tutto il nostro tessuto sociale, e questa canzone vuole essere un invito al riscatto e alla rinascita. Appena ho finito il brano istintivamente l’ho inviato a Roberto Saviano; volevo un riscontro da lui, scrittore di incredibile coraggio e passione. La sua risposta è arrivata cinque minuti dopo; nel suo messaggio mi scriveva che si era emozionato e commosso all’ascolto. Ho sentito dentro di me riaccendersi una luce, la conferma di quello che penso da sempre: le canzoni possono ancora essere testimoni del nostro tempo, e motori per il cambiamento. Per me la ragione sociale della musica è fondamentale, e non voglio smettere di scrivere canzoni che parlino veramente al cuore della gente


Sullo stato delle cose della musica italiana, Incenzo si mostra positivo
Mentre sul piano industriale questa pandemia ha fatto saltare concerti e produzioni già in cantiere, sul versante creativo trovo invece che questi giorni così particolari siano un’opportunità unica per riflettere sul nostro tempo con maggiore concentrazione. C’è tanto da dire e questo deve assolutamente diventare un momento favorevole ed utile alla scrittura ma trovo che non tutti i miei colleghi lo stiano cogliendo a dovere. Serve una presa di coscienza collettiva per un confronto sincero con noi stessi e col mondo. Oltre le frasi di circostanza e gli slogan contano l’analisi e la voglia di mettersi totalmente a nudo con assoluta sincerità

E Incenzo, al tempo del lockdown, si è distinto anche sui social per degli incontri davvero speciali. 
Quelle di Sociosfera sono state delle serate terapeutiche anche per me che le conducevo da casa. Più che all’allargamento dei miei followers ho pensato a riprendere e sviscerare temi che mi sono cari e che spesso la canzone non riesce a contenere a pieno. Discorrendo di filosofia, politica, sociale ed arte ho messo da parte filtri e codici professionali e sono giunto all’essenza delle cose, un insegnamento prezioso che mi ha disciplinato e motivato ad una scrittura che d’ora in poi cercherò di asciugare ulteriormente
Ma in Un’altra Italia prevale più l’amore o la rabbia per il nostro paese?
Come ogni innamorato vorrei la perfezione nell’oggetto che amo e nel caso dell’Italia idealizzare è un conto e andare in giro un altro. Spesso mi indigno e non vedo la reazione che vorrei ma poi penso a quell’Italia invisibile che porta avanti da anni questo paese. Il nostro è un paese che si autogoverna dal basso con un senso di responsabilità che manca nella politica. Come se nel dna istintivo dell’italiano ci fosse la capacità innata di reagire al male e al dolore con una forza d’animo davvero straordinaria

Un’altra Italia non è la solita canzonetta accattivante e retorica sul nostro Belpaese. Che reazione ti aspetti?
Il mio è un brano che non appartiene a nessuna corrente e non  vuole cavalcare nessun movimento o tendenza. L’ho pensata prima della pandemia e forse ad ascoltarla adesso l’effetto è amplificato. Sono anni che faccio questo lavoro e non aspiro al successo ad ogni costo. Non ne sono capace. I miei sono pezzi che hanno bisogno di sedimentare nell’animo della gente e anche se viviamo in un’epoca che tende a dare alla gente quello che si aspetta e nella quale i discografici si fidano più del giudizio degli influencer che di quello degli artisti, spero che Un’altra Italia possa sorprendere ed emozionare chi la ascolti con attenzione

Prodotto da Jurij Ricotti (che vanta collaborazioni con Andrea Bocelli, Queen, Ariana Grande) Un’altra Italia (Verba Manent / distribuzione Artist First)- accompagnato da un originale video diretto dallo specialista della terza dimensione,  Luca Bizzi- anticipa l’uscita del nuovo cd di Incenzo, Ego, prevista per il prossimo 4 settembre e che arriva a due anni dal magnifico Credo, il cd d’esordio da cantautore prodotto da Renato Zero e arrivato dopo anni di fervide collaborazioni coi nomi più grandi della musica italiana.




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