Una mostra così bella e completa su Claude Monet in Italia non si era mai vista. L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase (tra i capolavori esposti Vétheuil nella nebbia, Ritratto di Michel Monet neonato, Ninfee, Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi, Iris e Le Rose, l’ultima opera dipinta dal maestro nel 1925).
Da oggi e fino all’11 febbraio 2018 va in scena al Vittoriano di Roma (Ala Brasini) la mostra sul padre dell’impressionismo che comprende 60 opere tra le più care all’artista e che lo stesso pittore conservava nella sua ultima e amatissima dimora di Giverny.
Prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
Organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione col museo parigino, l’affascinante retrospettiva incanta e ammalia il visitatore immergendolo nell’estasi artistica e nel giardino segreto ed intimo di un artista capace di cogliere le sfumature, i dettagli e i giochi di luce di un mondo nascosto.
Curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice direttore de museo Marmottan, Monet dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni ’50 dell’800 e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal meraviglioso dipinto del castello di Dolceaqua.
Cacciatore di impressioni più che pittore- secondo la definizione che ne diede Guy de Maupassant- Claude Monet ha trasformato la pittura en plein air in rituale di vita senza alcuna mediazione. Coi colori che si tramutano in tocchi di pura energia e dissolvono l’unità razionale della natura in un flusso indistinto, effimero eppure abbagliante. Un grande artista capace di trasporre direttamente su tela la natura fino a tramutarla in essenza e respiro vitale.
All’interno della mostra è anche esposta la ri-materializzazione di una delle celebri Ninfee, quella che, nel 1958, un tragico incendio all’interno del Museum of Modern Art di New York danneggiò gravemente. Con un progetto unico e ambizioso e grazie alle più recenti tecnologie Sky Arte HD ha riportato alla luce quel capolavoro distrutto dal rogo, Waters Liliel, qui esposto per la prima volta al pubblico.
Aperta da un bellissimo passaggio virtuale (un corridoio cangiante pieno di colori e fiori che immergono nei giardini di Monet) la mostra è divisa in sei sezioni (Una famiglia- un museo, Le caricature, Monet, cacciatore di motivi, Ninfee, I ponti giapponesi e i salici piangenti, I pannelli monumentali) e conferma l’assoluta modernità di un artista per il quale a contare era tutto ciò che si frapponeva tra il soggetto e il suo occhio.
Un invito ad andare oltre ciò che si vede e a respirare, superando i confini di spazio e tempo, l’anima delle cose.
Orario di apertura al pubblico: Dal lunedì al giovedì 9,30- 19,30, venerdì e sabato 9,30- 22, domenica 9,30-20,30 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Biglietti: Intero 15,00 (Audioguida inclusa) Ridotto 13,00 (Audioguida inclusa).
Informazioni e prenotazioni 06 8715111