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giovedì 30 marzo 2017
di Claudio Fontanini
Rendez-vous, ecco il nuovo cinema d’Oltralpe
Si terrà dal 5 al 9 aprile 2017 la settima edizione di Rendez-vous, nuovo cinema francese, esclusivo festival nato su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia: 35 film in programma, anteprime, 6 focus, incontri speciali, dibattiti col pubblico ed ospiti prestigiosi
Realizzata dall’Institut français Italia, co-organizzata con UniFrance, in collaborazione con l’Institut français Centre Saint-Louis e l’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici (il responsabile del progetto è Dragoslav Zachariev, la direzione artistica è affidata a Vanessa Tonnini), la bella manifestazione è dedicata alla scoperta del nuovo cinema d’Oltralpe e, come ogni anno, il viaggio attraverso le storie e i volti del cinema francese contemporaneo parte dalla Capitale per poi toccare, con focus e artisti, le città di Napoli, Palermo, Bologna, Torino, Firenze, Milano.

A Roma sono quattro le sedi che ospiteranno la manifestazione: al cinema Fiamma (dal 5 al 9 aprile) in programma la sezione Anteprime e Novità, in presenza di numerosi artisti, e il focus dedicato a Diane Kruger, presentato dall’attrice in un incontro con il pubblico romano. La panoramica sul nuovo cinema francese è arricchita da Grandir!: la sezione che esplora i temi dell’adolescenza e della famiglia all’Institut français Centre Saint-Louis (dal 5 al 7 aprile), che sarà anche teatro di un incontro con Clotilde Courau

L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici accoglie la carte blanche dedicata a Louis Garrel (7 aprile) con una trilogia presentata dall’attore e regista. Alla Casa del Cinema spazio invece al dibattito con gli Incontri professionali (5 aprile).
Ma i riflettori del Rendez-Vous di quest’anno saranno puntati sul cinema delle donne, una ‘Nouvelle vague’ femminile che racconta il tempo presente. Con la rilevante presenza femminile nella programmazione, così come nella delegazione degli artisti invitati al festival, che diventa specchio di un dato importante e pressoché unico della società francese.

Un recentissimo studio del CNC dimostra infatti che il 22% dei film francesi usciti in sala, tra il 2011 e il 2015, sono stati infatti realizzati o co-realizzati da donne, contro il 19% dei tedeschi, l’11% dei film britannici e spagnoli ed appena il 10% degli italiani.
Ad aprire la settima edizione del festival, il 5 aprile, sarà Sage Femme | Quello che so di lei, ultimo lungometraggio a firma Martin Provost, presentato fuori concorso alla 67° Berlinale e in uscita in Italia a maggio con Bim.

Interpretato da duo inedito e strepitoso (Deneuve-Frot), il film è un incontro tra due donne forti e diametralmente opposte che diventa una commedia agrodolce ma attenta ad ascoltare quegli interrogativi che agitano il cuore della società.
Altro appuntamento da non perdere quello col cinema sofisticato ed emozionante di Mia Hansen-Løve che presenterà a Roma, e poi nel focus speciale a lei dedicato a Palermo, L ‘Avenir | Le cose che verranno, distribuito in Italia da Satine Film. Vincitore dell’Orso d’argento per la miglior regia al 66° Festival di Berlino, il quinto titolo della talentuosa regista, sceglie i toni tenui di una ballata per raccontare caduta e rinascita di una donna, incarnata da una strepitosa Isabelle Huppert.

Focus speciale a Bologna per Rebecca Zlotowski che presenterà a Roma il suo terzo lungometraggio, Planetarium - distribuito da Officine Ubu – una riflessione sul cinema condotta attraverso una favola sensuale e impressionista, ambientata nella Parigi fine anni Trenta, dove approdano, in un Europa scossa dai fantasmi, le sorelle Fox, due medium, interpretate dalle magnifiche Natalie Portman e Lily-Rose Depp.

Famiglia, lavoro, patria, la storia piccola nella storia grande. Questi i temi forti di una delle giovani voci del cinema francese, Justine Triet, a lei è dedicato un focus speciale che include il suo ultimo lungometraggio Victoria, una commedia disperata sulla vita caotica di una donna moderna.
Arriva a Roma anche uno dei più affascinanti e poliedrici eredi della Nouvelle Vague: Olivier Assayas per presentare Personal Shopper, distribuito da Academy Two e Premio ex aequo per la miglior regia al Festival di Cannes 2016. Un affascinante thriller parapsicologico che indaga realtà, identità e apparire, attraverso gli occhi e la solitudine di Maureen, la musa Kristen Stewart.

Con Chez Nous, tra i titoli più discussi della stagione, torna a Roma il cinema sociale e politico di Lucas Belvaux. Alla sua attrice feticcio, la brava Emilie Dequenne (la grande Rosetta dei fratelli Dardenne), il regista belga affida il ruolo di una premurosa infermiera ingaggiata da un partito di estrema destra per la campagna elettorale. Un film sulle strategie dei partiti populisti per andare al cuore della gente.

Due cineaste puntano invece lo sguardo sull’adolescenza come delicata stagione di sogni e illusioni: Corniche Kennedy della documentarista militante Dominique Cabrera adatta il bel romanzo omonimo della scrittrice Maylis de Kerangal, per offrire un atto d’amore potente e sensuale a Marsiglia e a quella stagione della vita in cui tutto è possibile mentre Marie-Castille Mention-Schaar, in Le ciel attendra affronta un soggetto difficile: il processo di seduzione e indottrinamento di alcune adolescenti attraverso internet da parte di gruppi fondamentalisti, ed il doloroso percorso contrario della de-radicalizzazione.

Sul fronte dei nuovi autori si segnala La mécanique de l’ombre – La meccanica delle ombre di Thomas Kruithof, al suo primo lungometraggio, che mette in scena un polar paranoico-politico sul modello dei classici americani degli anni Settanta, affidando il ruolo da protagonista della spy story al grande François Cluzet.
Arthur Harari segna un eccellente esordio con Diamant Noir, noir shakespeariano sporco e febbrile, proclamato miglior poliziesco francese dell’anno, con il Premio Jacques Deray, e premio César come Meilleur espoir masculin a Niels Schneider, il protagonista che ha il compito di tessere questo film di vendetta, ambientato nel mondo delle famiglie di commercianti di diamanti di Aversa.

Già segnalatosi per il suo primo cortometraggio (Tous les enfants s’appellent Dominique) che era stato pre-selezionato agli Oscar 2010, ed aveva avuto il Gran Premio al Festival di Toronto, Nicolas Silhol presenta a Roma, in anteprima europea, Corporate, il suo primo lungometraggio, un polar sociale ispirato all’ondata di suicidi nel mondo dell’impresa.
Indagano tutte le sfumature della commedia un manipoli di autori originali e dissacranti. Si affida a toni poetici Sophie Reine per la sua opera prima: Cigarettes et chocolat chaud che racconta una famiglia diversa alle prese con gli obblighi e le regole di uno “stage de parentalité”.

Popolarissimo attore, autore di pièce e programmi tv in Francia, sbarca a Roma Édouard Baer per presentare Ouvert la Nuit di cui è regista e interprete, una rocambolesca commedia on the road per le strade di Parigi. Ed infine chiude la tappa romana del festival, una delle commedie più divertenti (e intelligenti) dell’anno: La loi de la jungle di Antonin Peretjatko, un’erotica, politica, formidabile avventura equatoriale.
Tutte le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.
Per info e programma completo: www.institutfrancais.it, www.ambafrance-it.org



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