Ha compiuto 66 anni a settembre ma a riposarsi un po’ Renato Zero non ci pensa nemmeno un attimo. Da poco portato a termine il trionfale tour di Alt! eccolo di nuovo in pista per dare l’annuncio di un nuovo e ambizioso progetto che lo vedrà in scena dal 1 luglio in una sorta di teatro totale che fonde musica classica, recitazione e danza. Accompagnato in scena da 61 elementi d’orchestra sinfonica, 30 coristi e 7 attori, Renato diventa per l’occasione Zerovskij (“Nasco da una famiglia di comunisti e la cultura russa mi ha sempre affascinato”) in un abbraccio appassionato (sottotitolo dell’operazione: solo per amore) che intende illuminare le tante risorse del nostro Paese sempre più delegittimato nei suoi pilastri fondanti: l’arte e la cultura.
Sui palcoscenici più suggestivi del nostro Belpaese (1, 2, 4, 5 e 6 luglio al Centrale Live del Foro Italico di Roma, il 29 luglio al Teatro del Silenzio di Lajatico (PI), il 1 e 2 settembre all’Arena di Verona e il 7 e 9 settembre al Teatro Antico di Taormina) in una stazione improbabile diretta dal misterioso Zerovskij, si vedranno transitare Amore, Odio, Tempo, Morte e Vita, non più come astratti concetti ma finalmente umanizzati, pronti al confronto amaro, ironico, tenero e spietato, con i due viaggiatori di sempre, Adamo ed Eva.
Realtà? Surrealtà? Iperrealtà? Sarà Zerovskij ad illuminarci tra grandi successi (in programma “Marciapiedi” e “La stazione”) e tanti brani inediti (nuovo concept album in uscita a maggio), tematiche attuali (si parlerà di eutanasia e migrazioni), magiche luci e straordinari effetti speciali, confessioni, sentimenti e rivelazioni che appartengono alla natura più profonda di ognuno di noi. Uno spettacolo che consacra i 50 anni di carriera di Zero (il primo 45 giri “Non basta sai” e “In mezzo ai guai” è datato 1967) e che conferma la voglia di non sedersi sugli allori da parte di un artista innovativo da sempre e capace di sperimentare come pochi.
E così, stavolta, più che al pop si punta sul classico e sulla musica alta e colta, quella più refrattaria al copia e incolla attuale e che tanto mortifica Renato. “Ho sempre covato la voglia di sinfonico, di misurarmi con questa dimensione e lo dimostra il mio amore per Armando Trovajoli, per Ennio Morricone, per Giuseppe Sinopoli. Sapere che molte grandi orchestre patiscono per una latitanza ingiusta e incomprensibile, rappresenta una spinta ulteriore per attuare questa scelta. E poi è il segnale della mia giovinezza ostinata e l’occasione per dimostrare, come cantava qualcuno a Sanremo, che si può dare di più in un momento nel quale, anche nella musica, è come se fossimo tutti finiti in cassa integrazione".
Quel che è certo è che Zerovskij…solo per amore non sarà un musical. “Per carità, non lo definite così. Le definizioni sono fuorvianti. “All that jazz” di Bob Fosse lo definireste un musical? E’ arte pura, un mix di pittura, scultura e colore. E “Chorus Line”? Una seduta analitica". Qualche strale contro la tv attuale (“Lì il fattore commerciale supera il genio artistico, servirebbe una vera rivoluzione”), niente stadi per questo nuovo lavoro (“Mi fanno paura, vedo il pubblico come formichine mentre il mio pubblico è fatto di sorcini…”) e un cantiere sognato e ancora incompiuto (“Fonopoli? Finirà che lo farò a mie spese e a costo di firmare cambiali…”). Benvenuto Zerovskij.
Dalle ore 11.00 di martedì 28 marzo sarà possibile acquistare i biglietti in prevendita su vivaticket.it, renatozero.com e nei punti vendita Vivaticket
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