E’ una storia di adolescenti che si affacciano all’età adulta, I figli della notte, con tutto
quello che questo delicato passaggio implica. A dirigerlo è l’esordiente Andrea De Sica, nipote del grande Vittorio e figlio di
Manuel musicista e autore di straordinarie colonne sonore per film di
Bertolucci, Ozpetek, Vicari e Marra. Il film, girato interamente in Alto Adige, narra la storia di Giulio
(Vincenzo Crea), un 17enne di buona famiglia che si ritrova catapultato
nell’incubo della solitudine e della rigida disciplina di un collegio
per rampolli dell’alta società dove vengono formati i ’dirigenti del
futuro’. Giulio riesce a sopravvivere grazie all’amicizia con Edoardo
(Ludovico Succio) e a fughe notturne dalla scuola-prigione. "Una sorta
di favola nera ispirata ai miei anni di liceo" confessa il regista.
Centocinquantotto film nel segno dell’impegno, e non solo. Il grande festival cinematografico torinese, riservato alle opere prime e seconde, diretto da Emanuela Martini (18 - 26 novembre), quest’anno dedica la locandina al David Bowie di Absolute beginners di Julien Temple, ex direttore ospite che quest’anno lascia il timone a Gabriele Salvatores. Si comincia al Lingotto con la commedia indipendente Between Us di Rafael Palacio Illingworth, e si chiude con Free fire di Ben Wheatley, con Brie Larson, e imprimatur produttivo di Martin Scorsese. In mezzo tantissimi film tra lungometraggi, medi e corti, debutti e opere seconde, anteprime mondiali e internazionali, europee ed italiane.
Tra gli eventi, segnaliamo la proiezione in versione restaurata de Il cacciatore capolavoro di Michael Cimino, scomparso questa estate. E tra i restauri, omaggio anche al Nanni Moretti di Palombella rossa. Un must della sezione Festa Mobile è il nuovo film di Clint Eastwood, Sully, con protagonista Tom Hanks nei panni del pilota autore di un miracoloso ammaraggio sul fiume Hudson. E ancora, Roberto Bolle interprete del documentario L’arte della danza; Intolerance di D.W. Griffith, che verrà proposto a cento anni dalla prima proiezione; Absolutely Fabulous: The Movie del britannico Mandie Fletcher, e Free State of Jones di Gary Ross con Matthew McConaughey. Seguono Elle di Paul Verhoeven, Dopo l’amore con Berenice Bejo e La loi de la Jungle con Mathieu Amalric.
Per gli italiani segnaliamo il nuovo film di Andrea Molaioli Slam, tratto dal romanzo di Nick Hornby e il documentario di Maurizio Zaccaro La felicità umana. Molti e prestigiosi gli ospiti attesi al 34. TFF. Dal premio Oscar Paolo Sorrentino a Nanni Moretti (ex direttore del festival), passando per l’etoile Roberto Bolle, Caterina Caselli, Costa Gavras, Gabriele Salvatores, Gianni Amelio, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Alberto Munzi, Crystophe Doyle, Altan, Denis Lavant, e Daniele Segre che presenta un bellissimo lavoro dedicato alle donne della Resistenza italiana, Nome di battaglia donna.
Realizzato con l’Anpi, il
film - presentato nella sezione Festa Mobile - è un’opera corale che dà voce alle donne che hanno fatto la
Resistenza in Piemonte, ai loro racconti di vita. "Nel novembre
1943 sono nati i ’Gruppi di difesa della donna per l’assistenza ai
combattenti per la libertà - racconta Segre all’Ansa - che promossero numerose
manifestazioni per rivendicare la pace in città e nei comuni della
provincia. Le donne raccoglievano indumenti per i partigiani,
confezionavano bandiere e bracciali, le anziane facevano calze di lana e
maglie, le più giovani facevano le gappiste, le staffette o le
partigiane. Ho voluto raccontare le loro storie - conclude il regista -
come atto di gratitudine verso chi ci ha permesso di vivere in libertà e
in democrazia, come omaggio alle donne nella Guerra di Liberazione,
figure spesso trascurate sia dal cinema che dalla letteratura".
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