E’ l’ottantenne Kenneth Loach il vincitore del concorso del festival di Cannes che con il suo "I, Daniel Black" conquista la Palma d’Oro, e il cuore dei giurati e del pubblico, con un film inno alla giustizia sociale. Gran Prix per "Juste la fin du monde" di Xavier Dolan
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’Un altro mondo e’ possibile e necessario’’ ha detto infatti Ken Loach, emozionando il pubblico durante il discorso di premiazione, riferendosi all’attuale sistema liberale che sta strozzando le classi sociali più deboli. Mentre Xavier Dolan, premiato con il Grand Prix per il film Juste La fin du monde, ha versato lacrime di commozione dedicando il riconoscimento al costumista Francois Barbeau - scomparso ad agosto - lasciando intendere che i suoi film hanno molto di autobiografico. ’I miei personaggi sono a volte cattivi, a volte buoni - ha detto infatti il 27enne regista canadese -, ma sono tutti feriti, vivono tra noi con paura. Nella vita si deve perseverare per essere amati, accettati’’.
Emozioni e sorprese sulla Croisette, dove ieri è calato il sipario della 69.ma edizione del festival di Cannes, che ha impalmato il cinema d’impegno, in una cerimonia condotta con grazia dal maestro di cerimonia Laurent Lafitte. Vince a sorpresa la Palma della migliore attrice la filippina del film di Brillante Mendoza ’Ma’ Rosa’, Jaclyn Jose, che lontano dal glamour delle altre concorrenti, non sa come superare l’emozione: ’’non so neppure come mai io sia qui. Saluto le Filippine, mia figlia’’. Ma la giuria composta dal presidente George Miller, Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, dalla nostra Valeria Golino, Mads Mikkelsen, Laszlo Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland, tira fuori dal cilindro anche due premi a Asghar Farhadi, quello andato a Shahabab Housseni, protagonista del bel film Le client, e poi la sceneggiatura a firma dello stesso regista.
’Ringrazio Dio che mio ha dato l’occasione di vivere questa serata’’ dirà poi Housseni. E Farhadi aggiunge: ’i premi ai miei film portano gioia al mio popolo’’. Tra le sorprese di quest’anno anche il meritato Premio della Giuria andato ad ’American Honey’ della regista britannica Andrea Arnold in un film girato in America, che racconta l’altra faccia delle disoccupazione di Loach, stavolta oltre oceano: quella dei giovani americani che si consumano tra crack e lavori precari. La Camera d’or andata al film Divines di Houda Benyamina, regista franco-marocchina, mentre l’unico premio alla Francia è firmato Olivier Assayas: miglior regia per ’Personal Shopper’ ex aequo con Cristian Mungiu e il suo ’Bacalaureat’. "Il cinema d’autore continua ad esistere anche grazie a Cannes - ha affermato il regista romeno -. Abbiamo una grande responsabilita’. Attenzione!’’.
Di seguito l’elenco di tutti i premi:
Miglior attore del Festival di Cannes e’ andato a Shahab Hosseini per Le Client di Asghar Farhadi
Miglior attrice del Festival di Cannes e’ andato a Jaclyn Jose per Ma’ Rosa di Brillante Mendoza
Miglior sceneggiatura a Ashgar Farhadi per Le Client
Miglior regista del Festival di Cannes e’ andato ex aequo a Olivier Assayas per Personal Shopper e Cristian Mungiu per Bacalaureat
Grand Prix della giuria del Festival di Cannes e’ andato a Xavier Dolan per Juste la fin du monde
Camera d’Or per la migliore opera prima a Divines di Houda Benyamina
Palma d’oro del cortometraggio va a TimeCode del regista spagnolo Juanjo Gìmenez
(Fonte Ansa)
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