Un’iniziativa sperimentale sotto tanti punti di vista e con ampie potenzialità di sviluppo. Ma è soprattutto un invito ad organizzare sempre meglio l’offerta culturale che proviene da preziosi avamposti – le biblioteche appunto – che cercano di colmare, ormai da tempo, ‘silenziosamente’, il vuoto lasciato dalla scomparsa delle sale cinematografiche – soprattutto le cosiddette d’essai, e le ormai storiche ‘seconde visione’ – e che possono rappresentare una risorsa significativa per far riconquistare quella profondità di distribuzione nel territorio che il cinema – soprattutto quello comunemente definito, infatti, indipendente e d’autore – ha ormai dimenticato.
Luoghi che rappresentano già modelli architettonici polifunzionali che superano i limiti, commerciali e della modalità di fruizione passiva, della tradizionale sala cinematografica e rappresentano quindi una risorsa importante per aumentare le opportunità di partecipazione attiva – soprattutto in provincia – dei cittadini. Il progetto si svolgerà fino a settembre 2016, con la selezione di 20 film le cui caratteristiche rispondono alle indicazioni del bando: basso costo di produzione, scarsa visibilità nella distribuzione tradizionale nelle sale.
I titoli: “Aquadro” di Stefano Lodovichi, “Arianna” di Carlo Lavagna, “Assolo” di Laura Morante, “Banana” di Andrea Jublin, “Bella e perduta” di Pietro Marcello, “Benur” di Massimo Andrei, “Biagio” di Pasquale Scimeca, “Bolgia totale” di Matteo Scifoni, “Il venditore di medicine” di Antonio Morabito, “La bella gente” di Ivano De Matteo, “La terra dei santi” di Fernando Muraca, “Marina” di Stijn Coninx, “Neve” di Stefano Incerti, “Non essere cattivo”, pellicola postuma di Claudio Caligari, proposta dall’Italia agli Oscar; “Patria” di Felice Farina, “Per amor vostro” di Giuseppe M. Gaudino, Coppa Volpi a Venezia per Valeria Golino; “Ridendo e scherzando”, il documentario sul padre maestro di Paola e Silvia Scola; “Seven Little Killers – Eppideis” di Matteo Andreoli, “Spachetti Story” la commedia sorpresa di Ciro De Caro; e “Take Five” di Guido Lombardi.
“Ho sempre amato le biblioteche – dichiara l’Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, Livia Ravera -, mi fanno sentire a casa. Tutte quelle stanze silenziose, arredate dall’intelligenza degli altri (quella che sta nei libri), imprigionano una sorta di calore, ti fanno sentire protetta dalla noia e dal tempo, sono un rifugio insostituibile”. “Nei piccoli centri, nei paesi, nelle periferie – prosegue -, poi, le biblioteche svolgono una funzione democratica davvero fondamentale: danno a tutta la popolazione la possibilità di leggere, di informarsi, di collegarsi in rete, di soddisfare le proprie curiosità, di stimolarne altre. Sono avamposti di alfabetizzazione per chi non ha consuetudine con la parola scritta, sono nutrimento gratuito per tutti gli altri”.
“Bene, da oggi questi luoghi benedetti consentiranno anche, ai loro frequentatori, di godersi un film. E non uno di quei prodotti commerciali che non è difficile trovare nelle multisale di provincia, ma un film di qualità, uno di quei film che si possono vedere soltanto nelle città grandi, nei piccoli cinema (sempre che non abbiano appena chiuso, strozzati dalle spese, come l’Alcazar a Roma). Le biblioteche, dunque, diventeranno sale cinematografiche: un accesso privilegiato alla varietà dell’offerta, per chi vive lontano dal centro, un’occasione imperdibile, per il cinema indipendente, per i film low budget, per il cinema meno facile, di circolare davvero, di ampliare il proprio raggio di azione, di essere visti”.
Infatti, si tratta di un’occasione più unica che rara per ‘recuperare’ piccoli grandi gioielli di ogni genere, non solo opere sperimentali e/o complesse, ma anche commedie, docu-film, thriller, drammi psicologici o sociali. Quindi, l’offerta è per tutti i gusti, il posto inedito (ma non troppo), forse, l’unico ostacolo per una normale circolazione, è che sono davvero indipendenti, low cost e spesso prodotti dagli stessi autori. 20 proiezioni per ognuno dei 4 ‘poli’ di biblioteche che hanno aderito al progetto, utilizzando a turno una delle biblioteche del polo di appartenenza.
I poli del Lazio sono (da nord a sud): Le biblioteche del Viterbese (Viterbo, Soriano nel Cimino, Canepina, Vignanello); Il sistema bibliotecario Ceretano Sabatino (Anguillara, Campagnano, Ladispoli, Formello, Santa Marinella); Il sistema bibliotecario dei Castelli Romani (Grottaferrata, Albano, Genzano); Il sistema bibliotecario del sud Pontino (Fondi, Monte San Biagio, Castelforte, Lenola). Parte integrante dell’iniziativa è la creazione del sito www.cinemanellebiblioteche.it. Oltre ad offrire tutte le informazioni relative alle proiezioni, ai film, agli autori e alle biblioteche metterà a disposizione uno spazio, seguito da una redazione, per sviluppare un dialogo col pubblico.
Alla presentazione romana dell’iniziativa, nei giorni scorsi alla Casa del Cinema, hanno partecipato anche Francesco Ranieri Martinotti, presidente dell’ANAC; Alessandro Rossetti, Consigliere ANAC, ideatore e direttore artistico del progetto e Franco Montini, Presidente del Sindacato Critici Cinematografici Italiani (SNCCI). Tutti, insieme a diversi autori tra cui Laura Morante, oltre a sostenere il progetto, hanno condiviso le parole dell’Assessore Ravera, offrendo il loro punto di vista dal settore culturale in cui svolgono la loro attività.
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