La presentazione del programma del IX Festival Internazionale del Film di Roma inizia con un flash mob di protesta: sulle note di Tutto il resto è noia un drappello di fan, dal fondo della platea, si sono fatti sentire per sottolineare l’esclusione del film di Stefano Calvagna dal programma, pellicola dedicata a Franco Califano Non escludo il ritorno. Il direttore Marco Muller, per nulla intimidito dalla protesta, ha risposto con un laconico: “i film non selezionati si possono esprimere anche così”. Tre i film italiani in concorso quest’anno al Festival di Roma che già dalla prossima edizione potrebbe tornare a chiamarsi Festa del Film di Roma, tornando ad assumere quel carattere popolare delle origini che è nel dna stesso dell’arte cinematografica. Peculiarità che viene sostanziata dal fatto che, da quest’anno, sarà la giuria popolare ad assegnare i premi ai film di tutte le sezioni.
Via, dunque, la giuria internazionale e largo alle cinque giurie popolari per le altrettante sezioni del festival. Cinquantuno i film proposti, tra cui spiccano in concorso gli italiani: Biagio di Pasquale Scimeca, La foresta di ghiaccio di Claudio Noce e I milionari di Alessandro Piva. Il Marc’Aurelio alla carriera andrà a Tomas Milian, attore molto amato dal pubblico e noto soprattutto in Italia per il colorito personaggio interpretato nei film poliziotteschi degli anni Ottanta: il premio all’attore cubano verrà consegnato nella serata d’apertura da Sergio Castellitto, che lo ha scelto come interprete del suo nuovo film Per quanto riguarda i dati, snocciolati dal dg Lamberto Mancini, il budget per la Fondazione Cinema per Roma è di 8,6 milioni di euro, il festival ne costerà circa 6 milioni, coperto per 3 dagli sponsor per 4,7 dai soci più il Ministero; 38 gli sponsor e un più 25% di partner internazionali per il mercato.
Ed ora il programma: 51 i lungometraggi nella selezione ufficiale, di cui 24 prime mondiali, provenienti da 21 Paesi: ad aprire e chiudere il festival saranno le commedie Soap Opera di Alessandro Genovesi e Andiamo a quel paese di Ficarra & Picone. Nella sezione Cinema d’oggi, tra gli altri, si vedranno Angels of Revolution di Aleksej Fedorchenko (Marc’Aurelio del Futuro), Os maias di Joao Botelho e Time Out of Mind di Oren Moverman, con Richard Gere. In Gala, invece, si vedranno Black and White, con Kevin Costner, Eden di Mia Hasen-Love, Escobar con Benicio Del Toro, Gone Girl di David Fincher, As the Gods Will di Takashi Miike (Maverick Director Award), la serie tv di Steven Soderbergh The Knick, con Clive Owen, Phoenix di Christian Petzold, Trash di Stephen Daldry e Tre tocchi di Marco Risi.
In Mondo Genere spiccano invece i titoli: Nightcrawler con Jake Gyllenhaal, Tusk di Kevin Smith e Stonehearts Asylum di Brad Anderson, mentre in Prospettive Italia Fino a qui tutto bene di Roan Johnson. Tra gli Eventi, Jia Zhangke, un gars de Fenyang dedicato al regista cinese da Walter Salles (Marc’Aurelio alla carriera) e A Most Wanted Man di Anton Corbijn. Il Premio Taodue (giuria presieduta da Jonathan Nossiter) riconoscerà la migliore opera prima e per la prima volta a Roma verrà attribuito The Signis Award – Fondazione Ente dello Spettacolo. Tra i protagonisti di Masterclass e incontri, oltre al coreano Park Chan-wook, una mostra e un libro per Asia Argento, Kevin Costner e Wim Wenders, mentre la retrospettiva Danze macabre. Il cinema gotico italiano, con focus su Mario Bava, vedrà la partecipazione di Joe Dante.
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