VENEZIA - A chiusura della prima settimana della 62ma Mostra d’arte cinematografica il Lido ha ospitato, tra i tantissimi nomi internazionali, Donald Sutherland, presente al Festival per rendere omaggio all’amico Federico Fellini. Accompagnato dal Direttore Generale del CSC Gabriele Testi, il Direttore della Cineteca Nazionale Sergio Toffetti e dal Direttore della Fotografia Giuseppe Rotunno, l’attore canadese ha partecipato alla conferenza stampa per la presentazione della versione restaurata de Il Casanova di Fellini, di cui fu protagonista nel lontano 1976.
Il progetto, avviato nel 2001 per opera del CSC-Cineteca Nazionale e portato a conclusione quest’anno, si inserisce nell’ambito del Piano per il restauro cinematografico nazionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. A Sergio Tuffetti e Giuseppe Rotunno, cui è spettata la supervisione finale, il compito di spiegare ai tanti presenti in sala il lavoro di recupero vero e proprio e la necessità, pur disponendo dei moderni supporti in digitale – “affascinanti ma dal futuro incerto” - di disporre di materiali recuperati in pellicola. Una prima fase di lavori è consistita in un accurato intervento di ripristino fisico sui negativi originali, da cui sono stati stampati due check print, ossia delle copie necessarie per un’analisi approfondita dell’immagine mentre per tutte le sezioni particolarmente danneggiate, non rimediabili per via foto-chimica, si è ricorsi al digitale.
Donald Sutherland - settant’anni appena compiuti, più di 130 film in 40 anni di carriera e ancora molti progetti per il futuro - è apparso entusiasta del lavoro effettuato sulla pellicola (presentata alla Mostra nella sezione Storia segreta del Cinema Italiano), ed ha ricordato con nostalgia l’esperienza sul set con il grande Maestro che, anziché fornire agli attori troppe indicazioni sul progetto generale dell’opera, preferiva concentrarsi sulle movenze e la gestualità dei personaggi.
“Amavo così tanto Fellini - ha detto - che quando le riprese sono finite è stata come la fine di una storia d’amore: mi si è spezzato il cuore”. E continuando: “Sul set Federico era il capo di una famiglia molto particolare. Mi sentivo come un embrione nell’utero del suo sogno”.
Un sogno che ebbe inizio da uno dei disegni del grande regista e che in Sutherland trovò la sua completa realizzazione. Prima di girare, infatti, Fellini aveva immaginato il ritratto del suo Casanova: e se già di partenza l’attore gli somigliava, con tre ore di trucco si trasformava fedelmente nel seduttore cui lui pensava.
In occasione del restauro della pellicola, è stato inoltre distribuito alla stampa specializzata il libro Pierluigi Praturlon sul set de Il Casanova di Federico Fellini a cura di Sergio Toffetti, edito dal CSC. Il catalogo offre 40 immagini in bianco e nero realizzate dal celebre fotografo durante la lavorazione del film. Le foto, tutte appartenenti alla Fototeca del Centro Sperimentale di Cinematografia, ritraggono Federico Fellini impegnato sul set, spesso insieme ai suoi più cari collaboratori: da Peppino Rotunno a Danilo Donati, che per questo film fu premiato con l’ Oscar per la migliore scenografia.