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domenica 13 novembre 2005
di Ludovica Mariani
Sacco e Vanzetti, ordinaria ingiustizia
Vista al Festival di Venezia nella versione cinematografica, la fiction sarà questa sera su Canale 5
“....datemi coloro che sono esausti, i poveri, le folle accalcate che bramano di respirare libere, i miseri rifiuti delle vostre coste brulicanti; mandatemi chi non ha casa, chi è squassato dalle tempeste, io innalzo la mia fiaccola accanto alla porta d’oro”. Questi versi impressi alla base della Statua della Libertà accolsero, come tanti emigranti prima e dopo di loro, anche Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti al loro arrivo negli Stati Uniti. Chissà se 20 anni dopo, legati alla sedia elettrica che avrebbe dato loro la morte, pensarono a quelle parole

“....datemi coloro che sono esausti, i poveri, le folle accalcate che bramano di respirare libere, i miseri rifiuti delle vostre coste brulicanti; mandatemi chi non ha casa, chi è squassato dalle tempeste, io innalzo la mia fiaccola accanto alla porta d’oro”. Questi versi impressi alla base della Statua della Libertà accolsero, come tanti emigranti prima e dopo di loro, anche Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti al loro arrivo negli Stati Uniti. Chissà se 20 anni dopo, legati alla sedia elettrica che avrebbe dato loro la morte, pensarono a quelle parole che promettevano conforto, accoglienza e soprattutto giustizia sociale e libertà! Una storia quella di Sacco e Vanzetti rimasta nella cattiva coscienza dell’America e nel nostro ricordo. Anche di quelli nati decine di anni dopo, troppo giovani persino per aver visto il film cult di Giuliano Montaldo e che ora possono ripercorre la storia di Nick e Bart attraverso una fiction in onda su Canale 5 questa sera e domani.

Sacco e Vanzetti diretto da Fabrizio Costa e prodotto dalla Titanus è finalmente un bel film tv, con una solida sceneggiatura e due grandi interpreti. Pur non dimenticandosi che si tratta di fiction, gli sceneggiatori e autori del soggetto Pietro Calderoni e Gualtiero Rosella non trascurano le emozioni ma evitano la trappola dei sentimentalismi e contestualizzano efficacemente la vicenda dei due anarchici italiani in un periodo storico difficile (nel ’17 in Russia c’era stata la Rivoluzione d’Ottobre) quando la paura del comunismo era per gli Stati Uniti una minaccia paragonabile solo all’attuale terrorismo islamico.
Mio nonno era un emigrante – dice Sergio Rubini, che interpreta Sacco nella fictionvendeva ghiaccio per le strade, poi ha messo su una piccola azienda. Non l’ho mai conosciuto ma mia madre parlava di lui e dell’America con entusiasmo! Ho pensato a mio nonno per interpretare Sacco, che è diventato così uno di famiglia salito su una nave diretta verso un paese lontano dal quale ci si aspettava pane, giustizia e democrazia”.

Ennio Fantastichini è invece Nicola Vanzetti, nello stesso ruolo che nel film di Montaldo fu di Gian Maria Volonté. “Ho dovuto superare la paura di confrontarmi con il mio maestro ed amico Gian Maria; poi ho deciso, ma sarebbe stato un altro Vanzetti. Facendo prevalere l’aspetto umano su quello politico. Vanzetti era un ideologo ed un idealista, c’è in lui un’ingenuità terrificante per certi aspetti, pieno di aspirazioni e speranze". Diceva: “Io cerco soltanto di battermi contro la supremazia dei forti sui più deboli. Come si può non condividere?”.
Brutti, sporchi e cattivi. Così la benpensante borghesia di Boston vedeva gli immigrati italiani. Sacco e Vanzetti erano italiani e pure anarchici e non ebbero scampo fin dal giorno del loro arresto. Accusati di rapina ad un portavalori sfociata poi in un duplice omicidio, Sacco e Vanzetti vennero sottoposti ad un processo farsa e condannati alla sedia elettrica sulla base di fragili prove e inconsistenti testimonianze (alcune probabilmente addomesticate per avvalorare una sentenza già scritta) mentre tutti gli elementi a discarico venivano regolarmente rifiutati dal giudice Katzman. E  non bastò la sollevazione popolare mondiale e neppure l’intervento del Papa presso il governatore Fuller a salvare la vita dei due italiani, giustiziati il 23 agosto del 1927.

È incredibile – dice  ancora Rubiniquesta storia ha 80 anni e sembra che non abbiamo imparato niente. Sono cambiati gli interpreti ma il dramma è sempre lo stesso, i costumi sono identici. E  Katzman? È un signore che giorni fa su un giornale, sotto la foto di un extracomunitario titolava: I Nuovi Barbari”. E ne ha anche per la politica: “Non la capisco, non sono in grado di decodificarla e le sue spericolatezze mi sembrano inaccessibili! Pensavo che questo film non sarebbe mai andato in onda ed è sorprendente che lo faccia una rete Mediaset! Complimenti a loro e scomplimenti alla Rai che non l’ha prodotto”.
Oggi si parla molto di antiamericanismo e qualcuno ha voluto rintracciarlo anche tra le pieghe di questa vicenda. In realtà gli autori si sono basati su fatti riportati in documenti ufficiali, cronache dell’epoca e lettere di quanti - protagonisti e comprimari - vissero quella terribile pagina di storia.
Essere contro il governo Bush, ad esempio, non significa avercela con il popolo americano – precisa lo sceneggiatore Rosellalo stesso Vanzetti disse al processo ‘Io amo questo Paese, non amo il governo degli Stati Uniti. E non dimentichiamo – prosegue Rosella - che Bush è stato eletto da una minoranza del paese!”

La giovane Anita Caprioli è Rosina, moglie di Sacco e Omero Antonutti don Mario. Il resto del cast da Katzman (Hristo Shopov) all’avvocato Moore (Ivailo Geraskov) è della Bulgaria dove il film è stato girato.

Note:
*
Per chi volesse saperne di più, consigliamo il libro di Francis Russell La tragedia di Sacco e Vanzetti nella collana Oscar Mondadori, oltre al sito correlato che trovate sotto.

Vedere anche l’anticipazione da Venezia: www.cinespettacolo.it/csmain/articolo.asp?aid=3378


Links correlati
http://www.ellisislandrecords.com
 
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Foto Ufficio Stampa Lucherini-Pignatelli

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