Mancava la storia di una figura femminile nel curriculum di Pietro Valsecchi, che ha deciso di rimediare inserendo la ‘quota rosa’ nella produzione della sua TaoDue. Nasce così l’idea di raccontare in una fiction la vita di Maria Montessori - psichiatra e pedagoga di fama internazionale, tra le prime donne laureate italiane in medicina, ideatrice di un metodo pedagogico innovativo, una donna ancora oggi di grande attualità e modernità, una madre al di fuori della famiglia tradizionale - affidandone l’interpretazione a Paola Cortellesi. Inedita come protagonista di un film Tv, la Cortellesi sarà una sorpresa per quanti la conoscono solo nella sua veste comica.
“E’ vero - commenta l’attrice - è la prima volta che il pubblico televisivo mi vede in un ruolo drammatico. In realtà io provengo da un teatro che non è certo comico, ma il bello sta proprio nella possibilità di parlare i tanti linguaggi che il nostro lavoro ci propone. È meglio sia per gli attori che per il pubblico. Io spero di continuare a passare dal dramma alla commedia allo show televisivo e di non fermarmi a un genere”.

‘Scoperta’ a teatro da Pietro Valsecchi durante una replica di Gli ultimi saranno gli ultimi (storia tragicomica di una precaria che decide di sparare al suo principale che l’ha licenziata perché incinta), la Cortellesi vede molte affinità tra il suo personaggio teatrale e Maria Montessori.
“La conoscevo solo superficialmente, per me era la donna sulle mille lire. Ho scoperto invece una vita piena di impegno, a cominciare dalle battaglie che ha dovuto sostenere per iscriversi alla facoltà di Medicina, in un tempo (la fine dell’800) in cui l’istruzione superiore era solo per gli uomini”.

Il diritto allo studio, la difficoltà per una donna di affermarsi sul lavoro, poi i riconoscimenti a livello mondiale ed il prezzo altissimo pagato al successo nella sua vita privata.
“La Montessori ha fatto molto per noi donne, oltre che per i bambini che sono stati la sua ragione di vita”.
Cosa ti ha convinto ad accettare questo ruolo?
"La sceneggiatura (di Giammario Pagano e Monica Zapelli) all’inizio. E poi, come ho detto, la possibilità di portare in Tv un ruolo drammatico, interpretando la vita di una donna eccezionale dalla sua giovinezza fino alla vecchiaia. Ore di trucco e tanti cambi di costume oltre che di stile. Perché intorno a Maria il mondo e la società cambiavano. E’ stata davvero una bella esperienza”.

Due puntate in onda alle 21,10 su Canale5 lunedì e mercoledì, Maria Montessori - Una vita per i bambini è diretta da Gianluca Maria Tavarelli (che per la TaoDue sta girando anche la fiction su Aldo Moro con Michele Placido) e interpretata, oltre che da Paola Cortellesi, da Massimo Poggio e Gian Marco Tognazzi con la partecipazione di Imma Piro e di alcuni grandi del teatro italiano come Giulia Lazzarini, Adalberto Maria Merli e Lisa Gastoni.

Una vita piena di successi professionali quella della Montessori, non altrettanto nella sfera privata…
“La vita a volte è davvero strana. Maria per continuare ad aiutare i bambini degli altri è costretta a vivere lontano da suo figlio. Un sacrificio imposto da una società che non accettava i figli nati fuori dal matrimonio”.

La Montessori, infatti, ebbe una lunga relazione con il medico psichiatra Giuseppe Montesano (interpretato da Massimo Poggio) dalla quale nacque un bambino, Mario. Per evitare lo scandalo, Montesano decide di riconoscere il figlio ma di affidarlo ad un’altra famiglia (pratica assai comune al tempo) lontano sia da lui che dalla madre.

Paola, preferisci il cinema o la televisione?
“Dal punto di vista interpretativo non c’è differenza. Scelgo un progetto che mi piace e non m’importa se poi quel prodotto andrà nelle sale o sul piccolo schermo. Non credo che questo sia un problema che riguarda chi interpreta un ruolo”.
Riguarda invece chi manda in onda fiction di un certo impegno in un periodo (inizio estate) in cui l’attenzione del pubblico diminuisce insieme al numero degli spettatori. Il flop de L’Uomo della Carità la cui seconda puntata è stata ‘relegata’ su Rete4 insegna…

Non la pensa così Pietro Valsecchi che commenta: “Ogni film ha le sue gambe e la storia produttiva della TaoDue ci dice che siamo sempre sul 24% di share. La gente ha voglia di vedere storie importanti, ha bisogno di contenuti che non trova più sulle reti di Stato. Quindi, se questo film non funzionerà sarà solo una nostra responsabilità, vuol dire che non siamo stati capaci”.