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domenica 6 febbraio 2005
di Ludovica Mariani
Incontro con Beppe Fiorello
“Il cuore nel pozzo”? “Poca cosa rispetto a quella tragedia rimossa da tutti, ma ne sono orgoglioso”

Quando tra venti anni vedremo questo film potremo dire che è stato il primo ad alzare il velo che la storia aveva messo sulla tragedia delle foibe. Allora ancora più di ora, sarò orgoglioso di aver partecipato a questo progetto”. Così risponde Beppe Fiorello alle tante, troppe polemiche che hanno accompagnato la realizzazione prima e la messa in onda poi di Il Cuore nel Pozzo minifilm di Raiuno (questa sera e lunedì in prime time) che racconta attraverso gli occhi di due giovanissimi fuggiaschi i fatti tragici che insanguinarono l’Istria tra il ‘43 e la primavera del ‘45. Migliaia di italiani trucidati dai partigiani di Tito e gettati nelle foibe, cavità carsiche tipiche della zona usate come fosse comuni per nascondere agli occhi del mondo la pulizia etnica e le violenze alle quali si abbandonavano i cosiddetti ‘titini’.

Così dopo 60 anni di incomprensibile e colpevole silenzio si parla delle foibe e lo si fa con un film diretto da Alberto Negrin, lo stesso che ha portato sullo schermo Perlasca, (altra storia italiana ‘dimenticata’ perché il protagonista, pur avendo salvato a rischio della propria vita migliaia di ebrei, era pur sempre all’inizio un convinto fascista).

Ma non vogliamo fare del revisionismo storico” precisa il direttore di RaiFiction Saccà, e a chi fa notare come la proiezione in anteprima del film alla presenza del ministro Gasparri sia sembrata una ‘scelta di campo’ risponde senza mezzi termini che “a quella proiezione sono stati invitati tutti gli schieramenti politici. Se avessimo detto di no allora avremmo dimostrato di temere le strumentalizzazioni. Questo è un film che vale per sé senza che nessuno ci metta o abbia mai messo le mani. Lo dico per smentire voci che sostenevano che il Ministro delle Comunicazioni avesse letto la sceneggiatura. Continuare con queste divisioni e contrapposizioni è una tragedia per l’Italia. Per questo la Rai sta facendo un grande lavoro di pacificazione, ci pagano per unire il Paese e non per seminare odio”.

Dello stesso avviso il regista Negrin: “la politica è un problema vostro – dice rivolgendosi alla stampa – ma in questo film non c’è una visione storica, né politica, né ideologica. L’ideologia è la vera, unica arma di distruzione di massa che ha provocato il maggior numero di morti in tutta la storia”.

Il piccolo protagonista di Il Cuore nel Pozzo è Francesco (Adriano Todaro) che dopo aver visto trucidati i propri genitori riuscirà a salvarsi insieme ad altri bambini grazie al coraggio di don Bruno (Leo Gullotta sempre molto convincente nei ruoli drammatici) e di Ettore un ex soldato stanco e deluso, che la guerra con i suoi orrori ha moralmente distrutto.
Lo interpreta Beppe Fiorello che continua a dare prova delle sue capacità interpretative soprattutto in ruoli intensi e dai forti accenti umani. “Ho cercato di metterci tutta la mia tenerezza - dice l’attore 35enne – Ettore è un personaggio che mi ha sedotto subito e che ho voluto interpretare scegliendo tra tante altre proposte anche per lavorare con un regista come Alberto Negrin, che stimo ed apprezzo”.

Non temi tutte le polemiche che ci sono state intorno a questo film?
Non m’interessano. Questa storia che non conoscevo mi ha colpito e mi hanno colpito gli occhi dei parenti delle vittime. Ho potuto conoscere alcuni di loro e ho capito guardandoli di aver fatto un omaggio a questa gente. Forse una fiction non è molto, forse questo film è riduttivo rispetto ad una tragedia grande come quella delle foibe. Ma fino ad ora non si era detto nulla e adesso che noi abbiamo aperto una finestra su questa verità a lungo nascosta spero che altri facciano film magari più completi e che raccontino meglio questa storia”.

Sembri prediligere ruoli ad alto tasso di drammaticità dove le connotazioni umane, politiche e sociali sono fortemente legate. Penso a "Brancaccio", "La Guerra è finita", "Salvo D’Acquisto" fino a questo "Il Cuore nel Pozzo".
Anche nel mio prossimo lavoro racconterò una storia forte. L’Uomo sbagliato è una fiction ispirata alla vicenda di Daniele Barillà condannato per errore a 15 anni di carcere. Io interpreto il protagonista (nella fiction Daniele Barone) che sceglie di non patteggiare e tenta di dimostrare la sua innocenza scontando 8 anni di isolamento. La regia è di Stefano Reali che mi ha già diretto in Ultimo e la mia partner sarà ancora Antonia Liskova”.

Cinema, teatro, quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ancora televisione con la fiction Il Grande Torino (regia di Claudio Bonivento) che mi ha dato l’emozione di poter indossare la maglia numero 10 del capitano Valentino Mazzola. E poi Fratelli d’Italia – Eravamo in mille, dove interpreto Corrado, una delle camicie rosse di Garibaldi e voce narrante della vicenda. È un racconto epico ma descritto in modo molto originale. La regia è di nuovo di Stefano Reali (che ha sostituito D’Alatri n.d.r.) e la sceneggiatura di Alberto Negrin, tra gli interpreti Daniele Liotti”.

E il tuo sogno di interpretare Lucio Battisti?
Per ora resta tale. So che qualcuno ha cercato di fare qualcosa su di lui ma sono sicuro che nessuno potrebbe fare Battisti meglio di me. Ho una buona voce e studiando potrei cantare bene le sue canzoni. Dovrebbe essere un film tra il documentario e il musicale”.

C’è qui il direttore di RaiFiction, perché non proporre il progetto a lui?
Mi vedresti in una fiction dedicata a Lucio Battisti?” dice Beppe Fiorello ad Agostino SaccàCerto – risponde lo stesso Saccàperò non ti farei fare Lucio ma un suo fan. Una storia dove Battisti c’è e non c’è, dove la sua figura è evocata dalla sua musica. Saresti perfetto per interpretare il tuo amore per lui”.

Così in attesa di una fiction su Lucio Battisti con la sceneggiatura di Fiorello-Saccà vediamo domenica e lunedì prossimi questo Il Cuore nel Pozzo alla prova del pubblico. La miniserie prodotta da Angelo Rizzoli con le musiche di Ennio Morricone ha nel suo cast tra gli altri Antonia Liskova (Anja la fidanzata di Ettore), uno straordinario Marcello Mazzarella, Alfredo Pea, Sonia Equino, Cesare Bocci e l’attore slavo Dragan Bjelogrlic nel ruolo del crudele soldato Novak.


Links correlati
http://www.ilcuorenelpozzo.it
 
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