Un Dottor Doolittle all’italiana con la bravura e la simpatia di Gigi Proietti. Questa è l’attesa minifiction Il Veterinario che Raiuno presenta domenica 30 e lunedì 31 gennaio in prima serata, che vede il maresciallo Rocca indossare il camicie del medico degli animali, “ma non è un dottore qualunque – precisa l’attore - lui con gli animali ci parla”. Sarà per questo che ha un po’ di difficoltà un più con gli uomini, dal suocero ai figli adolescenti, e problemi con le donne, in particolare con Olimpia, un’avvenente quarantenne interpretata da Anna Galiena, fonte di tutti i suoi i guai.
“È una giornalista rampante – racconta Proietti – che scopre degli imbrogli nell’industria di mangimi di mio suocero dove io faccio il consulente. Travolto dallo scandalo giudiziario mi rifugio tra i clochard. Lì verrà proprio Olimpia a scovarmi e sarà lei che mi aiuterà a dimostrare la mia innocenza”.

Reduce da un sold out per il suo Serata d’Onore andato in scena al Teatro Brancaccio di Roma, il popolare attore romano sta per terminare le riprese della quinta serie de Il Maresciallo Rocca che vedremo in tv il prossimo autunno. Dopo è prevista la ripresa del fortunato spettacolo teatrale per una tournèe che toccherà alcune tra le principali città italiane, da Firenze a Genova, Torino, Bologna e poi Pesaro e Terni.
“Sarà una sfida portare lo spettacolo nei Palazzetti dello Sport e davanti ad un pubblico che non è quello di Roma”.

A chi è venuta l’idea di una fiction su un veterinario?
“A me, ma pensavo più a una lunga serialità con brevi puntate giornaliere. Poi parlando con il regista e gli sceneggiatori l’idea iniziale si è modificata ed è venuta fuori questa fiction. Dove il fatto che io sia un veterinario è solo lo spunto per raccontare la storia di Gigi Grulli il protagonista, che finisce innocente in carcere e conosce il mondo dei barboni, un mondo che mi ha sempre affascinato”.

Cosa le piace o incuriosisce della vita dei senzatetto?
“Ci sono dei codici che regolano la vita di questa gente e che possono essere letti a tanti livelli. È un mondo misterioso e denso che ho l’ambizione di portare in scena in un musical. Per ora non ho trovato i soldi per farlo ma il mio Cartoni Animati, questo il titolo che volevo dare allo spettacolo, è sempre qui nella mia testa. Non deve essere un documentario ma vorrei raccontare la vita dei clochard anche idealizzandola attraverso la musica”.

Le piacciono gli animali?
"Ho una casa con un grande giardino dove ho ospitato fino a 9 gatti, 3 cani, una tartaruga con il suo amico riccio e un numero imprecisato di piccioni. Uno l’avevo chiamato Totò ed era buffo perché, convinto di essere un cane: non volava, camminava soltanto e faceva chilometri a piedi. Amo gli animali a volte cerco di parlare con i miei. Al mio cane Oscar ho insegnato un gioco: io fingo di sparargli e lui cade a terra immobile, come morto. Come premio gli dò un biscotto. Solo che ora si è fatto furbo e quando ha voglia del biscotto si butta a terra senza aspettare che gli spari”.

In autunno vedremo la quinta serie de "Il Maresciallo Rocca". Non teme, come altri suoi colleghi, l’identificazione con il personaggio?
“Il successo di Rocca è arrivato in un momento della mia carriera quando ero già noto al pubblico. Non credo quindi che mi si ‘confonda’ con il personaggio. Ma non mi dispiacerebbe e non mi dispiace quelle poche volte che accade di sentirmi chiamare maresciallo. L’affetto del pubblico non può essere una cosa negativa e comunque il pubblico della televisione è lo stesso che viene a vedermi a teatro e che apprezza da anni il mio lavoro. Se qualcuno poi vuole chiamarmi Rocca mi va bene e mi va bene pure se mi chiama Tenente Colombo, anzi va meglio perché sarei più ricco”.

Nella nuova serie il maresciallo si risposerà?
“Non lo so ma spero di no! Ha già tanti guai con la famiglia e poi fa un lavoro impegnativo".

Qual è secondo lei il motivo del successo di Rocca?
“Equilibrio tra la vita familiare e quella professionale. In Rocca c’è azione, c’è il giallo ma ci sono anche i sentimenti e la commedia, un genere difficilissimo da fare per la fiction, visto che è diffusa l’idea che nella fiction bisogna piangere”.

Il ‘suo’ maresciallo è stato rifatto in tantissime versioni...
“È inevitabile, non esiste tutela o difesa verso gli imitatori. Ma non mi lamento, anche questo è un sintomo di successo”.

La miniserie Il veterinario – prodotta dalla Solaris Cinematografica di Adriano e Guglielmo Ariè per RaiFiction con la regia di José Maria Sanchez - vede nel cast anche Edy Angellillo nel ruolo della moglie del veterinario, Stefano Masciarelli, Marina Ninchi, Luigi Montini, Massimiliano Giovanetti, Micol Andrea Olivieri, Damiano Russo, Luigi Petrucci e la partecipazione straordinaria di Ivo Garrani.