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lunedì 27 gennaio 2014
di Redazione
Presentato a Roma "Storia di una ladra di libri"
Arriverà nelle sale a fine marzo distribuito da 20th Century Fox il film diretto da Brian Percival con Sophie Nélisse, Emily Watson e Geoffrey Rush tratto dal bestseller di Markus Zusak "La ragazza che salvava i libri" (Frassinelli)

Cosa ha spinto il cineasta britannico autore di Downtown Abbey a raccontare questa storia dal carattere universale tratta da famoso bestseller La ragazza che salvava i libri di Markus Zusak (9 milioni di copie vendute nel mondo, edito da Frassinelli)? Un motivo semplice, ma profondo: ’l’ho fatto per far comprendere alle giovani generazioni cosa è veramente successo durante l’Olocausto’’. E in questo suo Storia di una ladra di libri - interpretato da Sophie Nélisse, con Geoffrey Rush e Emily Watson in uscita il 27 marzo distribuito da 20th Century Fox - c’è tutto l’orrore che il nazismo ha portato con sé, stemperato dallo sguardo di una bambina. La quale, proprio grazie alla lettura e al potere evocativo delle parole (e dell’immaginazione) riesce a superare la tragedia che vede intorno a sé, nella Germania nazista.

Brian Percival con Sophie Nélisse ed Emily Watson (protagonista indimenticabile de Le onde del destino di Lars von Trier) oggi hanno presentato il film a Roma, nella giornata della Memoria, sottolineando l’importanza che hanno i film nel combattere i rigurgiti di antisemitismo così diffusi nella società, ancora oggi. "Ci sono cose terribili che succedono anche in Italia - ha detto in proposito la WatsonPer questo è importante continuare a fare film come questi. E’ pericoloso non raccontare queste storie. Se manca l’istruzione si lascia lo spazio al pregiudizio".

Sulla stessa lunghezza d’onda il regista, per il quale è fondamentale preservare la memoria anche e soprattutto grazie al linguaggio cinematografico. "Se continuiamo a farlo forse non ci sarà il pericolo che un giorno riaccada anche in altri parti del mondo, per ragioni diverse. La libertà di pensiero è un diritto individuale importantissimo - ha detto Brian Percivale quello fu un periodo così atroce che non dovremmo mai dimenticarlo". Riuscire a pensare sempre con la propria testa, per rimanere veramente liberi anche in un periodo di oppressione: a questo dovrebbe tendere l’uomo, sembra suggerire anche la giovane e saggia interprete del film. "Quello che mi piace di più è che il mio personaggio vuole che niente la butti giù, anche se vive in un periodo molto buio pensa sempre positivo e così aiuta se stessa e le persone intorno a lei". Chiosa infine il regista: "La libertà di pensiero è un diritto individuale molto importante: non dimentichiamolo mai ". (Fonte TM News)


 
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