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lunedì 28 novembre 2011
di Ludovica Mariani
SARÒ SEMPRE TUO PADRE
Beppe Fiorello questa sera ospite di Rosario e domani in onda con un film di grande attualità
“Arrivare anche io al 40 % di share e 12 milioni di ascoltatori? E perché no, anzi spero che il pubblico mi scambi per mio fratello e resti davanti al televisore anche martedì”. Scherza Beppe Fiorello presentando la sua nuova fiction “Sarò sempre tuo padre”, il film in due parti con la regia di Lodovico Gasparini in onda su Rai1 martedì 29 e mercoledì 30 novembre, proprio a ruota della terza puntata dello show del fratello maggiore dove lo stesso Beppe sarà ospite. “Una furbata della Rai? Non credo, ma anche se fosse non ci vedo niente di male

Arrivare anche io al 40% di share e 12 milioni di ascoltatori? E perché no, anzi spero che il pubblico mi scambi per mio fratello e resti davanti al televisore anche martedì”. Scherza Beppe Fiorello presentando la sua nuova fiction Sarò sempre tuo padre, il film in due parti con la regia di Lodovico Gasparini in onda su RaiUno martedì 29 e mercoledì 30 novembre, proprio a ruota della terza puntata dello show del fratello maggiore dove lo stesso Beppe sarà ospite.
Una furbata della Rai? Non credo, ma anche se fosse non ci vedo niente di male. Il programma di mio fratello è un traino importantissimo e trovo normale che un’azienda si occupi di dare la maggiore spinta possibile ai suoi prodotti. E poi furbi o non, credo che proponiamo entrambi prodotti di qualità, lui nel divertimento io nell’impegno sociale”. Impegno che, in questo caso, si traduce nel raccontare la storia di un marito e padre e della sua discesa all’inferno quando la moglie lo abbandona portandogli via il figlio.

Tema di forte attualità ma pieno di insidie, soprattutto nei confronti di quel pubblico femminile che è la gran parte della platea della fiction e che potrebbe non gradire lo sguardo con il quale si è scelto di rappresentare una certa realtà. Si perché il povero Antonio (personaggio interpretato da Beppe Fiorello) padre 40enne tutto dedito alla famiglia e al lavoro proprio non se lo aspetta di essere lasciato dalla moglie Diana (ruolo di Ana Caterina Morariu) che, semplicemente non lo ama più. E ancor meno è preparato ad affrontare tutto l’aspetto economico e legale (che inciderà poi pesantemente sugli affetti) che investirà la sua vita distruggendola.
Ridotto a dormire in una roulotte, a consumare i pasti alla Caritas (tutto per passare gli alimenti alla ex moglie) Antonio perde il lavoro, il rispetto di sé e quello del figlio per il quale è sempre più assente. Colpa anche delle manovre dell’avvocato di Diana che di fatto gli impedisce di svolgere il suo ruolo di padre.

È possibile quindi che i film sia visto come un’accusa alle donne e ad una legislatura che sembra favorirle tra affidamento e alimenti. Ne sono consapevoli gli autori (Asioli, Carli e Basile) che parlano di una “tragedia senza colpevoli ma solo con vittime” e lo stesso Fiorello (“Non facciamo di questo film una sfida tra maschi e femmine, ci sono donne straordinarie abbandonate e donne che usano i figli come arma di ricatto. Ho amici - prosegue - che hanno vissuto una storia simile a quella di Antonio ed io, marito da pochi mesi quando ho cominciato a girare, prego ogni giorno che ciò che ho interpretato non mi accada mai nella vita”.
Si capisce come l’attore, padre nella realtà di Anita e Nicola, i due figli avuti dalla moglie Eleonora, senta particolarmente questa storia e tutti i risvolti materiali e psicologici che comporta.

Io ho la fortuna di avere una famiglia unita e di poter vedere i miei figli quando voglio. Perciò mi sono chiesto cosa avrei fatto al posto di Antonio e ho messo a disposizione del personaggio paure ed emozioni. Ho anche collaborato alla sceneggiatura, ma da attore e più per essere vicino agli sceneggiatori che altro. Abbiamo mirato ad un tema ben preciso e credo con la mia interpretazione di aver raccontato una buona storia e di aver fatto un buon servizio pubblico. Questi sono i padri della mia generazione diversi da come poteva essere il mio, ad esempio, che era molto presente ma meno attivo nella vita della famiglia, i padri di oggi invece sanno fare tutto”.

Visto che parliamo di famiglia. Questa sera sarai ospite allo show di tuo fratello. Cosa farete?
Canteremo insieme credo, ma con lui non si sa mai. Certo che l’ansia ‘da prestazione’ cresce con il crescere degli ascolti ed io che conosco bene Rosario so che alla prima puntata quando ha affrontato il corridoio che lo portava allo studio avrebbe voluto scappare. Adesso ha spezzato il fiato per così dire e riesce ad essere solo se stesso. Lo ammiro molto perché senza essere volgare diverte un pubblico di 12 milioni di persone. E a chi ha detto che nello show non c’era niente di nuovo rispondo che è questa la vera innovazione, mio fratello è tanto retrò da essere modernissimo evitando quella comicità basata su volgarità e sulla sessualità delle donne”.

Le fiction da te interpretate hanno sempre avuto un lusinghiero successo ed ora con "Terraferma" sei in lizza per gli Oscar. Non senti anche tu il peso di una certa aspettativa?
Quando si interpreta un personaggio si ha la fortuna di potersi ‘nascondere’ dietro la sua maschera. Ma ho la responsabilità di fare un buon lavoro. Quest’anno al Fiction Festival ho sentito dire che la fiction italiana non affronta temi importanti e usa solo attori da copertina, non credo invece che sia robetta. In 14 anni di fiction ho sempre cercato di proporre personaggi, fatti storici o temi interessanti e attuali, so che c’è una buona fiction italiana. Quanto a Terraferma siamo stati a Los Angeles per presentare il film. Adesso dobbiamo aspettare, ma se passasse le selezioni per arrivare almeno alla cinquina finale sarei già soddisfatto. E se poi vincessimo anche l’Oscar…”

I tuoi ruoli in tv sono sempre drammatici. Non hai voglia di un personaggio da commedia?
Sono qui a disposizione e mi piacerebbe. Tra qualche giorno sarò sul set del nuovo film di Ferzan Ozpetek Magnifica presenza in attesa che anche la fiction si accorga della mia vena comica”.

 
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