Arriva Joe Petrosino, prima fiction importante della nuova stagione di Raiuno, in onda in prime time questa sera e domani. Protagonista Beppe Fiorello nel ruolo che, nel ’72, fu di Adolfo Celi nell’omonimo sceneggiato Rai ma che qui racconta soprattutto la giovinezza dell’eroe italo-americano. Due puntate per il minifilm diretto da Alfredo Peyretti e interpretato tra gli altri da Sebastiano Lo Monaco, Cristiana Capotondi, Anna Ammirati, Leandro Amato. La storia è quella del giovane Giuseppe (Joe) che appena tredicenne partì con la sua famiglia dall’Italia per trasferirsi negli Stati Uniti. Lì, dopo aver fatto i lavori più umili, entrò a far parte della polizia di New York. Presto si fece notare per le sue capacità investigative particolarmente innovative, tanto da convincere l’allora capo della polizia (poi presidente Usa) Theodore Roosevelt a formare una squadra speciale con a capo proprio il giovane Petrosino. Lo scopo: combattere la criminalità organizzata di tipo mafioso (la spietata Mano Nera, ovvero Cosa Nostra) che stava invadendo i quartieri più degradati della città.
“C’è una statua di Joe Petrosino nei pressi di Wall Street e una di Giovanni Falcone alla Scuola di Polizia di New York. Due uomini e un identico destino, quello di pagare con la vita un forte desiderio di legalità”. Per Beppe Fiorello la figura di Petrosino ha un ‘sapore’ familiare: “È curioso – racconta l’attore – come la data della morte di Petrosino (assassinato a Palermo il 12 marzo 1909) corrisponda a quella della mia nascita, solo 60 anni dopo e come questo me l’abbia fatto sentire vicino insieme al fatto che questi personaggi si somigliano un po’ tutti: D’Acquisto, Petrosino e anche Mazzola, mi ricordano mio padre che era una guardia di finanza. Un uomo onesto, sincero con il coraggio di dire la verità in faccia”.
Che ricordo ha delle riprese?
“C’era un’atmosfera quasi da tournèe teatrale, nonostante i problemi creati dal mio incidente. Una carrozza con i cavalli si è rivoltata investendomi in pieno e provocandomi la frattura della spalla. Queste cose sui set accadono, io fortunatamente ho potuto continuare a lavorare”.
La fiction è stata girata a Sofia per l’indisponibilità degli studi di Cinecittà dove le scenografie usate da Martin Scorsese per Gangs of New York sarebbero state facilmente adattabili alle esigenze della produzione di Petrosino.
“Sono rammaricato – dice il produttore Giovanni Di Clemente – abbiamo dovuto ricostruire la Little Italy di fine Ottocento in Bulgaria quando questo lavoro era stata pensata proprio su Cinecittà. Ma lì non si fa quasi più cinema – prosegue – solo Buona Domenica o la pubblicità. Ho visto gli studi utilizzati per lo spot di un dentifricio”.
“Forse è per questo – gli fa eco Agostino Saccà – che siamo conosciuti all’estero per avere i migliori sceneggiatori con il cinema peggiore”.
Ma ha qualcosa da dire il direttore di Rai Fiction, Saccà, anche su certe scelte della concorrenza: “Non voglio commentare quello che fa Mediaset, ma è un errore sconvolgere le abitudini del pubblico che non si aspetta che una fiction importante come Petrosino vada in onda quando alle 20,30 è ancora giorno”. E sottolinea come l’insuccesso del Giorni da leone di Barbareschi sia dovuto ad un errore di collocazione perché “il pubblico ha pensato che fosse una replica. Vedrete che quando lo rimanderemo farà almeno il 23%. Questa è una stagione anomala – prosegue – confusa, nella quale stiamo assistendo alla caduta degli Dei. Ma da Joe Petrosino ci aspettiamo un bel risultato, è un prodotto forte e farà la sua parte”.
Problemi di concorrenza non li ha Beppe Fiorello che vive un felice momento professionale. Dalla prossima settimana, infatti, iniziano le riprese di Giuseppe Moscati, fiction ispirata alla figura del medico canonizzato e Fiorello sarà presto ancora in tv con il primo degli episodi della serie Crimini, prodotto di Raidue in otto puntate in onda a Novembre. Troppi equivoci, il titolo, tratto da uno scritto di Andrea Camilleri con la regia di Andrea Manni. Girato a Catania il film sarà presentato con gli altri episodi al prossimo Prix Italia.
Beppe, quando la vedremo recitare con suo fratello?
“Io farei subito una commedia o anche una fiction, ma è Rosario che non vuole. Dice di essere solo un bravo showman, ma incapace di recitare”.
Soggetto e sceneggiatura di questo Tv movie (prodotto dalla Clemi Cinematografica di Giovanni Di Clemente per Rai Fiction) sono di James H. Carrington e Andrea Purgatori (una garanzia) che si sono avvalsi della collaborazione di Massimo Di Martino e Mirco Da Lio. Le musiche sono di Pino Donaggio.