Una famiglia allo sbando quando la madre va in depressione per la partenza del figlio ventenne. Ma sarà davvero questo il motivo della crisi? Questo amore in onda in prima serata domenica 19 e lunedì 20 su Raiuno racconta il difficile momento di una coppia costretta a confrontarsi con la realtà di un sentimento mutato e di una vita che ha lasciato ferite e insoddisfazioni.
“Marta è una donna irrisolta - racconta Monica Guerritore, splendida protagonista accanto ad Enzo De Caro del film tv diretto da Luca Manfredi – fragile e forte come sono tutte le donne. È questa fragilità che si spezza in Marta e affonda nella depressione. Una malattia terribile, una caduta libera in una vertigine alla Hitchcock, un dolore profondo e sconosciuto che precipita in una disperazione completa”.
La forza della protagonista si ritrova poi nel riscatto e nella ricostruzione di sé stessa e del suo matrimonio attraverso prove anche difficili come la malattia del marito.
Claudio interpretato da Enzo De Caro è invece un uomo che, come dice lo stesso protagonista, "vive in un lago dorato dove tutto è sereno e tranquillo, almeno apparentemente. La crisi di Marta diventa una crisi della famiglia e quindi anche sua. La famiglia oggi è più che mai importante – continua De Caro – ma non può funzionare se non funzionano le persone al suo interno. Marta e Claudio si scoprono non più persone ma ruoli, un padre e una madre che non hanno più motivo di essere nel momento che il figlio si allontana”.
Questo amore affronta dunque, attraverso i problemi di Marta, ma anche di Claudio, la crisi della famiglia vista da un’angolazione particolare e forse poco compresa.
“Si fanno centinaia di trasmissioni sui problemi degli adolescenti – dice ancora Enzo De Caro – ma bisognerebbe farle sui dubbi e le difficoltà che hanno i genitori degli adolescenti. Molti problemi nascono proprio dagli adulti genitori che non hanno ancora risolto i loro problemi adolescenziali. Claudio ad esempio si rende conto che potrà riaprire un rapporto con il figlio solo dopo aver affrontato il suo conflitto personale di figlio verso il padre”.
Anche Marta, però, ha una storia difficile alle spalle, una madre assente che l’ha lasciata da piccola. Quando un altro distacco arriva, anche se nato dalla naturale evoluzione e crescita del figlio, nella donna riesplode il dolore del vecchio abbandono mai affrontato veramente e rimasto dentro di lei come un cancro divoratore.
“È difficile e dolorosa la ricerca della propria identità, spiega a sua volta il regista Luca Manfredi. Marta e Claudio sono due persone segnate, una dall’abbandono della madre e l’altro succube di un padre padrone che non lo lascia crescere. Con questo film ho cercato di dare uno spaccato di una famiglia di oggi, di quanto sia difficile stare insieme immersi come siamo in una società cinica ed egoista dove regna l’incapacità di ascoltare i bisogni e i desideri degli altri, anche di quelli che amiamo e ci sono più vicini”.
Il regista è attualmente impegnato nella pre-produzione di un film in tre episodi ambientato nell’Italia del ‘44. Manfredi, da marzo 2005, periodo nel quale dovrebbero iniziare le riprese, dirigerà Matilde (gli altri episodi sono Lucia e Angela, diretti rispettivamente da Andrea e Antonio Frazzi e Pasquale Pozzessere) con Sabrina Ferilli (protagonista dei tre ruoli) e Giorgio Panariello. La sceneggiatura degli episodi porta la firma di Laura Toscano e Franco Marotta ed è un prodotto della Immagine & Cinema di Edvige Fenech. L’episodio Matilda prevede circa 5 settimane di riprese tra Roma e Urbino.