L’edizione n. 13 di di Alice nella Città, sezione filmica dedicata alle giovani generazioni e alle famiglie, va in archivio dopo che nella Mazda Cinema Hall i giovani giurati di Alice - diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli - alle h 14 hanno consegnato il Premio come miglior film del concorso a Four Kings opera prima della regista tedesca Theresa Von Eltz. E’ la storia di 4 ragazzi che trascorrono il Natale in una clinica
psichiatrica. Sotto le cure del giovane Dr. Wolff trascorreranno insieme
un’indimenticabile esperienza “Per la grande efficacia e sensibilità di quest’opera prima - recita la motivazione della giuria - per la recitazione travolgente e studiata, per la sua fotografia dai colori freddi ma capaci di trasmettere calore e per il giusto equilibrio tra musiche e silenzi”.
Il premio Taodue Camera d’Oro - miglior opera prima - è stato assegnato all’acclamato The Wolfpack di Crystal Moselle: documentario, già vincitore del U.S. Documentary Grand Jury Prize all’ultimo Sundance Film Festival, che racconta l’incredibile storia (vera) dei sette fratelli Angulo. Brillanti, istruiti in casa, senza alcun contatto con l’esterno, tutto quello che hanno imparato è arrivato dai film che vedevano di continuo. Un sistema servito loro sia come sfogo creativo che come modo per eludere lo stato di sostanziale segregazione. “Per l’occhio lucido e la compiutezza con cui la regista ha raccontato una storia intensa, curiosa e difficile - recita la motivazione dei giurati di Alice - per la naturalezza e la genuinità del registro usato, come per la coerenza nel seguire la vicenda in tutto il suo arco temporale; per la forza dei personaggi, che personaggi non sono”.
Una Menzione Speciale è andata al film Mustang della regista Deniz Gamze Erguven. Un’altra storia di segregazione, intensa ed emozionante, che chiama in causa gli adolescenti. La pellicola, presentata con successo alla Quinzaine des réalisateurs all’ultimo Festival di Cannes, è candidata dalla Francia come miglior film straniero agli Oscar. Così la giuria di Alice: “Per la forza e la gioia con cui il film racconta, attraverso una regia forte e matura e un tono allo stesso tempo leggero e drammatico, l’animo di cinque giovani donne e il loro passaggio da un’adolescenza segregata a una vita adulta imposta, attraverso l’elaborazione della vità e della libertà”.
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