Una delle grandi novità nel mondo del cinema è che i film ormai vedranno sempre di più il loro futuro in rete, così come è stato per la musica (vedi l’esempio del geniale regista Larry Clark che è uscito solo on line con il suo Marfa Girl dopo aver vinto anche il Premio Miglior Film all’ultimo Festival di Roma). Ragion per cui è lecito affermare: non più solo sale cinematografiche.
Su questa linea si inserisce Aquadro, l’opera prima di Stefano Lodovichi, autore con Davide Orsini del soggetto e della sceneggiatura finalista al Premio Solinas Experimenta 2011 e vincitrice del Premio Mattador 2011-12, film che uscirà il 15 marzo on line su Cubovision.
Il film racconta con freschezza e precisione il mondo dei giovani di oggi, il loro rapporto con il sesso e con i nuovi mezzi di comunicazione, a partire da internet e dai videofonini.
La prima volta non si dimentica mai. Soprattutto se il video finisce su internet… Ma perché un giovane adolescente usa la rete per il sesso? Questo film tocca una tematica molto attuale. Il sesso (in questo caso anche una vera storia d’amore) visto come ancora di salvezza in una "terra di nessuno". Il film parla di due adolescenti ma è anche un film per adulti.
Oggi sono sempre di più le persone, giovani e meno giovani, che fanno uso di "sesso on line" e preferiscono una realtà sessuale virtuale a quella fisica e carnale tra due persone. È un film, che parla della totale alienazione in cui tutti, giovani e non, sono in parte, intrappolati. Non è solo una storia di sesso, ma una storia d’amore e racconta che alle volte da un gesto che può sembrare innocente, un gioco erotico senza morbosità, si può arrivare a dei finali tragici o quantomeno inaspettati, ma che alla fine l’amore muove ancora i fili del mondo.