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mercoledì 20 settembre 2006
di Cristina Giovannini
Nuovo Mondo
Arriva nelle sale l’opera di Crialese, intensa, originale, di grande impatto emotivo e stilistico
Storia di un viaggio che trasforma gli uomini di buona volontà: una terra promessa la meta finale, un lavoro e una casa (in una parola i “piccioli”) come obiettivo fondamentale. Agli inizi del Novecento migliaia di poveri emigranti spinti dalla disperazione e dalla fame affrontano un viaggio lungo e pericoloso attraverso l’Oceano diretti a New York. Con "Nuovo Mondo" Emanuele Crialese, classe 1965, affermatosi a Cannes 2002 con Respiro, sfidando la complessità di questa tematica e scegliendo come lingua il siciliano stretto

Storia di un viaggio che trasforma gli uomini di buona volontà: una terra promessa la meta finale, un lavoro e una casa (in una parola i ’piccioli’) come obiettivo fondamentale. Agli inizi del Novecento migliaia di poveri emigranti spinti dalla disperazione e dalla fame affrontano un viaggio lungo e pericoloso attraverso l’Oceano diretti a New York. Con Nuovo Mondo Emanuele Crialese, classe 1965, affermatosi a Cannes 2002 con Respiro, sfidando la complessità di questa tematica e scegliendo come lingua il siciliano stretto, che esige sottotitoli, firma un’opera intensa, originalissima, di grande stile e impatto emotivo.

Siamo nella Sicilia più arida e retrograda dei primi anni del secolo scorso. Il miraggio di una nuova vita spinge l’intera famiglia di Salvatore Mancuso a lasciarsi il passato alle spalle per il Nuovo Mondo, quello di cui hanno sentito tanto parlare e di cui hanno visto alcune immagini, fotografie o cartoline “contraffatte” da fotomontaggi con piccoli uomini accanto ad ortaggi giganteschi.
Così Salvatore (l’ottimo Vincenzo Amato, attore feticcio di Crialese che nella vita fa lo scultore a New York) vende tutto: casa, terra, animali e convince anche l’anziana e riottosa madre (la bravissima Aurora Quattrocchi) a seguire lui e i suoi due figli in questa avventura. Il duro viaggio con tanti altri disperati, stipati come animali in una nave (ma rigorosamente divisi per sesso) e l’approdo a Ellis Island, l’isola ‘delle lacrime’ prima tappa forzata e punto di incontro, traumatico, con gli uomini del Nuovo Mondo.

Eppure, durante le lunghe settimane in mare qualcosa succede: tra la varia umanità disperata in cerca di riscatto in America, c’è una perla che si nota subito. Si tratta di Lucy (Charlotte Gainsbourg), un’affascinante donna inglese che parla italiano. Una mosca bianca di cui s’innamorano tutti i passeggeri maschi. Compreso Salvatore.
E poi, all’arrivo, le ‘accurate’ ispezioni mediche, gli umilianti test mentali come strumenti di selezione e di eventuale epurazione dal corpo sociale (quindi di rimpatrio immediato), i matrimoni combinati a distanza tra i già residenti e le nuove arrivate.
Tutto ciò viene visto attraverso gli occhi via via più disorientati e smarriti di Salvatore. E’ lui che incarna alla perfezione l’immagine dell’uomo antico, legato alla natura e ai suoi cicli, con un forte senso di identità e di attaccamento alla terra, che si ritrova completamente spiazzato di fronte all’uomo del Nuovo Mondo, razionale e dominatore della natura, che produce ricchezza e denaro e costruisce case di cento piani. La sopravvivenza si gioca tutta su questo terreno, cioè nella rapidità con cui l’uomo antico riesce a trasformarsi in nuovo dimostrando di non credere più agli spiriti o ai fantasmi, che non si vedono e dunque non esistono.

Non si tratta di un racconto storico, politico o sociale – precisa il regista – ma volevo ritrovare il particolare, la storia di un uomo di altri tempi, del suo viaggio e della sua metamorfosi”.
Padrone della macchina da presa, Crialese - che ha studiato regia in America (e si vede) laureandosi alla New York University - ci regala alcune sequenze memorabili di grande impatto: la partenza della nave e quella conclusiva in cui tutti nuotano nel latte di cui il Nuovo Mondo abbonda per nutrire gli uomini, così come l’indugiare sui volti, sulle espressioni e sugli sguardi.
Molto curato nei costumi e supportato da un’altrettanto originale colonna sonora il film, passato in Concorso all’ultimo Festival di Venezia, ha vinto il Leone d’Argento come Premio Speciale per il film rivelazione della Mostra.

Nelle sale dal 22 settembre distribuito da 01.

Note: 
*
Il film, costato 12 milioni di Euro, è stato realizzato con il contributo del Dipartimento Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con il sostegno Media ed Eurimages.

Curiosità:
*
Crialese ha passato oltre un anno a studiare i documenti e le procedure che venivano applicate fino al 1920 all’arrivo degli immigranti a Ellis Island.
* Per la location di Ellis Island è stato utilizzato l’Hotel degli Emigranti, edificio fatiscente, sul porto di Buenos Aires.
* Oltre al protagonista Vincenzo Amato, che aveva già lavorato con Crialese in Respiro, anche i suoi due figli cinematografici, Francesco Casisa e Filippo Puccillo, hanno debuttato sul grande schermo nello stesso film.


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Foto Ufficio Stampa Punto e Virgola

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