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mercoledì 27 aprile 2005
di Anna de Martino
The Wedding Date
Simpatica e divertente pellicola di Clare Kilner sulla scìa di altre più famosi. Buon cast

Ah l’amore! Cosa non si fa per l’amore! E per far ingelosire chi ci ha lasciati improvvisamente. Tutto, o quasi. Persino spendere seicento dollari per affittare un “accompagnatore” di gran bell’aspetto che faccia le veci di un presunto innamorato e possa far morire d’invidia amiche, parenti e, ovviamente, l’ex fidanzato.

Stà tutta qui la storia – strampalata ma divertente – di The Wedding Date (tradotto da noi con L’amore ha il suo prezzo) della regista inglese Clare Kilner. Kat Ellis (Debra Messing, star della serie televisiva Will e Grace) lavora in America da molti anni ma deve tornare in Inghilterra per il matrimonio della sua sorellastra Amy (Amy Adams, Prova a prendermi) che, destino crudele, ha scelto come testimone di nozze proprio Jeffrey (Jeremy Sheffield, Anna Karenina, Creep) il suo ex. La timida Kat, rimasta single dopo l’abbandono di Jeffrey, non sa proprio come uscire dalla penosa situazione: non può assolutamente mancare al matrimonio, che tra l’altro si terrà da lì a una settimana, e si strugge nel sapere che dovrà rivedere Jeffrey di cui è ancora innamorata. Ma una cosa è certa: per nulla al mondo vuole dare soddisfazione a chi si aspetta di vederla ancora afflitta e ammaccata dall’abbandono.

Così, pensa e ripensa, la giovane non trova di meglio che telefonare ad un accompagnatore trovato tra gli annunci di un giornale e accaparrarselo per una settimana alla modica cifra di seicento dollari, appunto. Ma è una specie di appuntamento al buio perché i due non hanno nemmeno il tempo di conoscersi. Il tempo stringe, vuol dire che s’incontreranno sull’aereo per Londra e… che Dio glielo mandi buono, anzi, “bono”.
Fortunatamente Nick Mercer (Dermot Mulroney, Il matrimonio del mio migliore amico, About Schmindt) sembra proprio l’uomo giusto. Elegante, discreto, attento, misurato, colto e… molto macho. Kat dovrebbe rilassarsi a questo punto, ma non ce la fa. Teme tutto il bizzarro parentado che l’aspetta al varco e non smette un attimo di cercare nevroticamente d’indottrinare il suo accompagnatore.

Però, all’arrivo a Londra le cose si mettono bene. Nick riesce a conquistare tutti in un attimo ed è meravigliosamente “in parte”, mentre il suo ex sembra un cane bastonato alla vista di una splendente Kat al braccio del nuovo “fidanzato”. E passi se i genitori di Kat, sentendosi molto moderni, li mettono a dormire nella stessa stanza. Tanto, nei seicento dollari non è compreso nessun “extra”. Ma mancano ancora quattro giorni al matrimonio di Amy e ci sono tante prove da attraversare…

Sulla scia di commedie quali Quattro matrimoni e un funerale, Il matrimonio del mio migliore amico e Il mio grasso, grosso matrimonio greco, anche The Wedding Date è una storia divertente e romantica, che parla d’amore, di sposalizi, di parenti più o meno serpenti e di tutte le sorprese piccanti che la vita ha in serbo per noi.
Per la regista, che era molto interessata a come le persone si preparano ad affrontare un evento “pubblico” come questo, “il matrimonio è un evento gustoso per esplorare quella sorta di dicotomia che c’è in ognuno di noi ed ero divertita all’idea di mettere in scena tutti i lati comici e drammatici al tempo stesso di un gruppo di parenti così diversi tra loro, in cui ognuno finge di essere quello che non è. Questo fornisce un ottimo spunto farsesco”.
E tutti i protagonisti sono concordi nel dire che “Clare ha lavorato molto sulla spontaneità. Lei sa che sono i rapporti tra i personaggi a rendere la storia divertente e quindi, per tutta la durata del film, ci ha spinti ad improvvisare e a farci degli scherzi a vicenda”. E non c’è dubbia che l’alchimia sia riuscita.

Vicende e battute spassose, buon script, anche se un po’ déja vu, e bella fotografia.

Nelle sale dal 29 aprile distribuito da Medusa.

Curiosità:
*
Il film è tratto dal romanzo di Elizabeth Young Asking For Trouble.


 
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Foto Uf. Stampa Lucherini-Pignatelli

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