Corrado Pani è morto la notte scorsa a Roma. L’attore, da tempo malato, proprio oggi avrebbe compiuto 69 anni. Era nato il 4 marzo del 1936 a Roma. Attore di teatro, cinema e tv, aveva esordito lavorando alla radio. Negli anni ’60 era stato protagonista di una discussa love story con Mina dalla quale nacque nel 1963 Massimiliano.
Lui e Mina si erano conosciuti negli studi della Rai a Roma e Pani era rimasto folgorato dalla bellezza della giovanissima cantante, già osannata dal pubblico italiano. Dopo la fine della loro relazione, comunque, rimasero sempre in ottimi rapporti.

L’ultima apparizione cinematografica di Corrado Pani risale al 2002 quando nel Pinocchio di Benigni, quasi irriconoscibile, interpretò il ruolo di un giudice (nella Foto 1). Fino ad ottobre dello scorso anno aveva recitato a teatro in Visiting Mr. Green di Jeff Baron nel ruolo di un vecchio ed ostinato ebreo fedele alle leggi del Vecchio Testamento. Due anni fa aveva partecipato alla miniserie tv Un caso di coscienza.

Pani ha avuto una carriera assai intensa, articolata fra teatro (l’attività che prediligeva), cinema e televisione, coperta nell’arco di mezzo secolo, dal 1955 (anno in cui venne lanciato da Luchino Visconti) ad oggi. Il suo primo ruolo è di quell’anno in Tè e simpatia diretto da Luigi Squarzina in cui recitò con Olga Villi, Luca Ronconi e Aroldo Tieri; ma fu Luchino Visconti a valorizzarlo piuttosto clamorosamente come primo attore giovane in Uno sguardo dal ponte e L’impresario delle Smirne. Da allora, molti incontri importanti: con Giorgio Strehler per Le baruffe chiozzotte e Il gioco dei potenti, quindi allo Stabile di Torino chiamato da Franco Enriquez, al Veneto Teatro, a Trieste, all’Ater, interprete di lavori come Una burla riuscita, L’avventuriero e la cantante, Lord Byron prova la rivolta. Pani si affermò in genere in ruoli di ambigua fisionomia morale annoiati dall’esistenza, incapaci di veri sentimenti. In particolar modo, gli calzavano a pennello i ruoli di mascalzone.

Tra le sue più recenti interpretazioni, Un equilibrio delicato, dell’americano Albee, al fianco di Valeria Moriconi, lavoro di grande successo che però dopo poche repliche fu costretto ad abbandonare improvvisamente per i primi segni di una incombente malattia. Tuttavia, nonostante i fastidi fisici degli ultimi anni non si era mai arreso, ed ha continuato a recitare pur visibilmente zoppicando in scena.

I funerali si svolgeranno domani a Roma in forma privata.

Alberto Castagna, invece, è deceduto lunedì sera nella sua casa romana per emorragia interna. Nato a Castiglion fiorentino (AR) nel 1945, Castagna aveva iniziato la carriera come giornalista al Piccolo di Trieste. Nell’81 il passaggio al Settimanale, e nell’82 l’assunzione al Tg2.
Le prime consistenti soddisfazioni arrivano con I fatti vostri di Michele Guardì. Ma nel 1993 migra a Canale 5, dove condurrà il quiz di mezzogiorno Sarà vero?. A decretarne il successo, più tardi, il programma Stranamore che lo aveva fatto diventare un divo del piccolo schermo, dove era tornato di recente e dove lo aspettavano domani per registrare la prossima puntata.
Il dramma lo colpì nel lontano luglio del 1998, qualche mese dopo una operazione al torace per la sostituzione di una valvola aortica. In procinto di partire per una breve vacanza, venne colto da una crisi e ricoverato d’urgenza per un aneurisma dissecante. Due lunghi e complessi interventi al cuore e poi l’organismo cominciò a cedere: a uno a uno gli organi vitali entrarono in crisi. Gli asportarono un rene, gli praticarono la tracheotomia e intervennero sull’intestino. Uscì dall’ospedale l’11 marzo del 1999. Anni, dunque, passati tra ospedale, undici operazioni, terapia intensiva, la dialisi e il lento recupero.

I suoi funerali si celebreranno domani alle 15 nella chiesa degli artisti, a Piazza del Popolo, a Roma.