Tutto in una notte. Quella di nozze. Lui (Filippo Scicchitano) è un agente immobiliare figlio di una famiglia ebrea (Giorgio Tirabassi e Lucia Ocone sono i genitori) con segrete aspirazioni da scrittore di libri gialli; lei (Pilar Fogliati), una che può darti il mondo e levartelo in un attimo, è una osteopata tirocinante con velleità da stilista.
Si sono scambiati le fedi e giurato eterno amore solo poche ore prima ma basta salire le scale del grande albergo della Capitale che li ospita ed eccoli catapultati in quella che diventa più una resa dei conti affettiva che una notte di sesso infuocato. E’ un regalo inatteso (un anello dell’ex di Valerio con mon amour inciso…) ad accendere la miccia di una pirotecnica nottata fatta di fughe e rimpianti, incontri inattesi e malinconia in agguato.
Scritto da Roberto Cimapanelli, Giulia Maga Martinez e Susanna Paratore, Finchè notte non ci separi- appena passato al Festival di Taormina e tratto da Honeymood di Talya Lavie- incornicia, in una Roma notturna e da cartolina, stati d’animo e bilanci esistenziali con freschezza generazionale in salsa agrodolce.
Patimenti d’amore e non solo tra tassisti juventini inferociti (Francesco Pannofino) e ricette matrimoniali (Inventatevi un sogno, anche irrealizzabile e ridete insieme confessa Tirabassi al figlio), una vecchia Polaroid e le note di Django Reinhardt, un elegante cameriere che elenca gli ospiti vip della Love suite con finale a sorpresa (Armando de Razza) e un incontro sul ponte con una donna scambiata per aspirante suicida (Valeria Bilello) che può cambiarti la vita.
Ben confezionato e recitato, Finchè notte non ci separi- l’opera seconda di Riccardo Antonaroli a tre anni da La svolta- non brilla certo per originalità ma mette in scena le insicurezze e le tensioni sotterranee di chi oggi deve fare i conti con un sentimento sfuggente e inafferrabile come l’amore.
Tutto in chiave di commedia naturalmente, con la voglia di sorridere e sdrammatizzare e la sensazione che qualche situazione forzata (l’incontro con l’ex di lei che invita la coppia al montaggio del suo nuovo corto, Il pianto, chiedendo una recensione in diretta) serva soltanto ad alleggerire i toni più che ad alimentare la tensione emotiva. Per adesso stiamo insieme per sempre… può essere questa allora la formula giusta per la nuova convivenza 2.0.
In sala dal 29 agosto distribuito da 01