Anonimo professore universitario (Se ti distingui diventi un bersaglio… dice ai suoi svogliati studenti una delle sue lezioni di biologia evoluzionista) e tranquillo padre di famiglia, Paul Matthews (un grande e quasi irriconoscibile Nicolas Cage in bilico tra tragico e fumettistico) inizia improvvisamente a popolare i sogni altrui.
Comincia la figlia nella prima e spiazzante scena del film, poi l’attempata ex fidanzata che lo vuole incontrare e infine la moglie (Julianne Nicholson) che lo immagina nudo su un cavallo. Col protagonista sempre inerme e incapace di prendere l’iniziativa durante queste mirabolanti avventure.
L’affare si complica quando il fenomeno diventa virale e un terzo della popolazione mondiale è visitato dalla faccia di quest’uomo comune e passivo. Alla ricerca di un editore per il suo libro, Matthews si vede trasformato in un branding aziendale e sfrutta la travolgente popolarità per una personale rivincita.
Peccato che all’improvviso i sogni di quelle persone si trasformino in incubi quando quell’uomo frustato e inibito diventa un assassino violento e vendicativo. Ed ecco i rifiuti improvvisi, la fuga degli studenti spaventati, il Rettore che gli ordina un periodo di riposo e gli sputi al ristorante nel piatto dove mangia. Ma soprattutto la moglie e la figlia che lo abbandonano al suo destino.
Si muove tra subconscio collettivo, neuro tecnologia (occhio al finale distopico dove anche nei nostri sogni s’insinua la pubblicità…) e cancel culture questa commedia nera del norvegese Kristoffer Borgli (al suo primo film in lingua inglese dopo Sicky of Myself) prodotta da Ari Aster e presentata alla Festa di Roma.
Allegorico e metalinguistico, Dream scenario mette in scena strategie di adattamento ed utopie, paure ed epidemie oniriche nel nome di una spersonalizzazione collettiva che mette in guardia sugli effetti collaterali da fama.
Bizzarro e originale, divertente (impareggiabile la sequenza del prof. invitato a casa per fare sesso da una sognatrice eccitata che rimarrà delusa dalla prestazione reale…) e caustico, il film di Borgli eccede un po’ troppo in dialoghi teorici e programmatici (la lunga sequenza coi giovani dirigenti aziendali) mentre dà il meglio di se nelle scene che parlano attraverso il corpo di un Nicolas Cage canuto, ingrassato e con occhiali ad una delle sue migliori interpretazioni.
In sala dal 17 novembre distribuito da I Wonder Pictures