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mercoledì 1 novembre 2023
di Claudio Fontanini
COMANDANTE
Il kolossal storico di De Angelis ambientato in u sommergibile del 1940
La legge del mare e quella della guerra, l’eroismo e l’umanità, il valore della collettività e un doppio viaggio, fisico e onirico, verso un altro porto. Film d’apertura dell’ultima Mostra del cinema di Venezia, Comandante- il quinto lungometraggio di Edoardo De Angelis- riporta alla luce un fatto storico poco conosciuto per farne metafora del nostro tempo
La legge del mare e quella della guerra, l’eroismo e l’umanità, il valore della collettività e un doppio viaggio, fisico e onirico, verso un altro porto. Film d’apertura dell’ultima Mostra del cinema di Venezia, Comandante- il quinto lungometraggio di Edoardo De Angelis- riporta alla luce un fatto storico poco conosciuto per farne metafora del nostro tempo. 

La Storia e le storie si fondono- non sempre a dovere- nella vicenda di Salvatore Todaro (un magnifico Pierfrancesco Favino in versione veneta), il sommergibilista italiano che alla guida del Cappellini della Regia Marina, navigando in pieno Atlantico nel 1940 in tempo di guerra, soccorse un mercantile belga carico di materiale bellico inglese portando in salvo 26 naufraghi sul suo equipaggio. 

Costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche, Todaro, contravvenendo alle direttive del suo stesso comando, fece rotta verso la baia di Santa Maria delle Azzorre mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini. 

Fascista ma anche asceta, fachiro e indovino, il protagonista del film di De Angelis rifiuta nel prologo la pensione d’invalidità (frattura della colonna vertebrale dovuta all’inabissamento di un idrovolante) e un’altra vita possibile con la moglie (Silvia D’Amico) e un nascituro in arrivo.

La felicità è uno stato immobile ed eccolo così di nuovo alla guida dei suoi marinai con alle spalle un vento che soffia verso la morte. In marcia col suo equipaggio prima dell’imbarco canta Un’ora solo ti vorrei mentre le donne salutano dal pontile i loro uomini avvolte da una nebbia che profuma già di ricordo. 

Poi ecco l’altro protagonista del film- un kolossal da 15 milioni di euro- quel portentoso sommergibile (lo scafo in acciaio di 73 metri, un vero e proprio simulacro dell’originale, è stato meravigliosamente ricostruito in scala 1:1 dopo un lungo e approfondito lavoro di studio e documentazione di materiale fotografico d’epoca) nel quale convivono dialetti e che riflette quel bordello meraviglioso e putrido chiamato Italia. 

Scritto da De Angelis con Sandro Veronesi (autore dell’omonimo romanzo edito da Bompiani dal quale è tratto il film) Comandante mette in scena- con l’accompagnamento non sempre necessario della voce fuori campo di Favino- cannonate e virilità (La mia vittoria è la battaglia), attese e cameratismo, pasti immaginari (bellissimo il succulento menù declamato dal cuoco all’equipaggio mentre mangia quel poco che  resta in dispensa), funerali sul pontile (col pianto interiore) e visioni (Morirò in guerra ma nel sonno prevede Todaro che usa lo yoga e la morfina per sopravvivere al dolore) prima della svolta patriottica ammantata da un fastidiosa ambiguità ideologica

Affondiamo il ferro nemico ma l’uomo lo salviamo annuncia all’equipaggio Todaro (Fascista? Io sono un uomo di mare…) che punisce con due schiaffoni (la punizione dei padri…) i due belgi salvati che tentano di staccare i cavi elettrici del sommergibile. 

Con la pietà a tutti i costi e lo spirito nazionalista (Perché ci avete salvato? chiede in sottofinale il capitano belga. Perché siamo italiani…) che prevale sul contesto rendendo quell’uomo enigmatico e imbevuto dello spirito greco un personaggio più al servizio dell’attualità (In mare siamo tutti alla stessa distanza da Dio, un braccio che ti salva si legge nell’epigrafe iniziale, una frase pronunciata da un membro dell’equipaggio  del trimarano russo Russian Ocean Way salvato nel marzo 2023 nelle acque del Pacifico da una nave ucraina e aggiunta dopo l’invasione russa in Ucraina) che della storia raccontata. 

Ma la regia potente e la bella prova di tutto il cast (lode a Massimiliano Rossi nei panni del vice comandante) meritano la visione.      


In sala dal 31 ottobre distribuito da 01     


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