Evviva! Ecco finalmente un film italiano originale, divertente e rocambolesco imbevuto di vita vissuta e nostalgia anni ’80. Lo firma, nella sua opera più riuscita e personale, il salernitano Sydney Sibilia, qui alle prese con una storia talmente incredibile ed epica da sembrare inventata.
Scritto dal regista della trilogia di Smetto quando voglio con Armando Festa, Mixed by Erry racconta ascesa e caduta del primo pirata della discografia italiana che insieme ai suoi due fratelli mise su dal nulla un vero e proprio impero che finì per diventare la prima etichetta italiana col 27% del mercato.
Si comincia nel 1976 con mamma e papà (Cristiana Dell’Anna e Adriano Pantaleo) nei vicoli di Forcella impegnati a sbarcare il lunario e a predicare onestà (anche se lui smercia il tè nelle bottiglie di Jack Daniel’s…) mentre quei tre ragazzini crescono con caratteri e ambizioni agli antipodi.
Col timido Enrico (il magnifico Luigi D’Oriano, sguardo stralunato alla Troisi) che sbarca il lunario facendo le pulizie in un negozio di elettrodomestici e intanto sogna ad occhi aperti un futuro da Dj.
Lo farà, ma a modo suo. Creando compilation con dediche prima (magari da regalare alle fidanzate per conquistarle o fare pace) e acquistando poi il primo duplicatore di cassette vergini a 7 milioni con l’aiuto di uno strozzino, per una sorta di promozione musicale a larga scala che frutterà milioni a palate.
Mentre i clan camorristici si fanno la guerra nella Napoli degli anni ’80 e quel terzetto di giovani (ad interpretare gli altri due fratelli sono gli ottimi Giuseppe Arena ed Emanuele Palumbo) si fa strada al confine tra criminalità e l’arte di arrangiarsi.
Anche se un finanziere d’assalto (l’irresistibile Francesco Di Leva in versione inedita) fiuta il business illegale e non darà tregua ai fratelli Frattasio fino al loro arresto (saranno condannati a 4 anni e 6 mesi).
Ed ecco la magnifica ricostruzione d’epoca (lode a tutta la parte tecnica) nella quale il televideo era agli albori e l’arrivo del Cd verrà visto come un Ufo tecnologico; i laboratori a ciclo continuo e la distribuzione capillare; il gruppo di società come scatole cinesi per sfuggire alla finanza, gli ordini miliardari in audiocassette (Fabrizio Gifuni è l’amministratore delegato milanese di una major discografica) e la Compilation di Sanremo sulle bancarelle prima di quella ufficiale (per capire come era possibile dovrete aspettare metà dei titoli di coda).
Montaggio frenetico, dialoghi brillanti, situazioni esilaranti (si arrivò al falso del falso con gli imitatori di Mixed by Erry), cast affiatato e giovane e storia narrata come una favola che diventa un inno all’indipendenza e alla libertà creativa.
Una sorta di guerra picaresca contro i poteri forti che prende a prestito un’epoca irripetibile nella quale contava ancora essere piuttosto che apparire. Dove si collezionava musica fisica e condividere era ancora un verbo imperante.
Col film di Sibilia che dietro la leggerezza del tono nasconde un messaggio da sogno americano e un valore politico ben più profondo di quello che appaia. In tempi di mp3 e musica usa e getta un vero e proprio tuffo al cuore. Da non perdere.
In sala dal 2 marzo distribuito da 01 distribution